testo e foto di Didier Hassan

Come molti altri amici ciclidofili sono attirato dai ciclidi del Vittoria. Ma non volendo lasciare il mio primo amore (il Malawi), non potendo avere un ulteriore acquario (ho tentato di spingere i muri senza successo! Sicuramente non ho abbastanza forza ed in più mia moglie non è d'accordo sullo sbarazzarsi dei quegli affari bizzarri che si chiamano mobili), ed ancora non potendo avere acquari più grandi ho inserito un quartetto di Astatoreochromis alluaudi con i loro cugini. I ciclidi del Malawi e quelli del Vittoria possono vivere insieme senza problemi.

Qualche settimana dopo la loro introduzione in acquario, si sono cominciati a colorare. Per ogni pesce ci vuole un certo tempo, più o meno lungo, di adattamento al nuovo ambiente.

La femmina e grigio giallastra con al gola ed il ventre giallo chiaro. Il maschio ha un colore di fondo grigio-giallo-verde, con uno di questi colori che risalta più degli altri a seconda dell'umore. La testa, fino agli opercoli, e la parte ventrale sono gialli. Una barra nera attraversa l'occhio in diagonale. Un'altra macchia nera tra l'occhio e l'opercolo scende verso la gola. La femmina possiede ugualmente due tratti neri, meno pronunciati, quando è eccitata. Sei barre nere (verticali) appaiono ugualmente quando è stressata. La dorsale è gialla con una bordo nero superiore ed un successivo margine-rosso inferiore al nero. La caudale è gialla. L'anale rossa con barra nera e sette od otto ocelli presenti nel (mio) maschio. Le ventrali sono rosso pallido bordate di nero. Tutti i colori sono più accesi nel periodo della riproduzione. In un adulto la taglia è di circa 13 cm nel maschio e 7/8 cm nella femmina. Almeno questo è quanto avviene nel mio acquario, con i pesci che hanno circa un anno e mezzo. L'acquario in cui si trovano misura 145*61*61 cm. Il pH è mantenuto naturalmente intorno ad 8; gH circa 20, kH 13 e la temperatura circa 25/26° C. Numerose rocce calcaree e piante, Vallisneria e diversi Echinodorus (non riesco a tenere le Anubìas) compongono la decorazione. Le pietre, oltre all'aspetto decorativo, permettono di creare dei territori e servono da rifugio ai dominati ed alle femmine in incubazione.

Fortunatamente le rocce sono numerose nel mio acquario poiché mi sono rapidamente reso conto che una delle femmine in realtà era un maschio.

Due maschi insieme non è una situazione gradevole per uno di loro malgrado il carattere placido di questi ciclidi. Nel giro di qualche mese la "vecchia" femmina si è lasciata acchiappare facilmente. Era ora! Oggi nuota, più felice, nell'acquario "Vittoria" del club acquariologico di Saint Brieuc. Fine agosto 1998, i colori del maschio si intensificano, è splendido! Caccia tutti i maschi che si avvicinano un po' troppo al suo territorio. Si occupa ugualmente del genere femminile, con un po' più di dolcezza (forse). Questo comportamento dura due o tre giorni. Poi la deposizione ha luogo ma io passo accanto e non assisto a nulla. Il maschio rimane aggressivo e continua a difendere il suo antro. Si diverte a sezionare ogni Vallisneria tortifolia che lo disturba. E cinque giorni dopo la prima anche la seconda femmina depone. Ecco la causa di quella continua eccitazione! Riesco ad assistere solo alla deposizione dell'ultima serie, cinque/sei uova di colore crema deposte e riprese in bocca dalla femmina che cerca di acchiappare anche gli ocelli del maschio, cosi le uova sono fecondate.

La prima femmina rilascia i suoi avannotti dopo tre settimane. La seconda dopo quaranta giorni li ha ancora in bocca.

Li rilascia e li riprende in bocca, il luogo non è abbastanza sicuro per i suoi piccoli? (non credo). Li rilascia definitivamente, infine, dopo quarantacinque giorni! La seconda deposizione ha luogo quattro, cinque mesi dopo la prima. Scenario identico. La prima femmina rilascia i piccoli dopo ventisei giorni. La seconda no. E dopo sessanta giorni la trovo coricata sulla sabbia, completamente spossata. La catturo senza difficoltà e le faccio rilasciare una quarantina di avannotti, di cui sei morti. Anche gli altri non sono in ottimo stato.

Passeranno tutti a miglior vita il giorno dopo.

"Chi troppo vuole nulla stringe!" dice il proverbio. Se la femmina incuba per troppo tempo poiché l'acquario non è abbastanza tranquillo perché essa li rilasci, i piccoli muoiono di fame poco a poco nella bocca della madre ed essa non è certo in buono stato dopo sessanta giorni di digiuno.

La mia femmina di Astatoreochromis alluaudi non è l'unica ad agire in questo modo, ciò avviene anche per altre specie. E' un tratto caratteriale di questi pesci in cattività?

A. alluaudi è un pesce molto calmo. Lo si può comparare al caeruleus del Malawi.

Non insegue gli altri coinquilini dell'acquario e passeggia tranquillamente in vasca.

A volte si ferma e si mantiene qualche centimetro al di sopra della sabbia.

Sembra guardare in un punto preciso poi, improvvisamente, si precipita verso il substrato prende una boccata di sabbia la mastica e sputa i granelli. Non bisogna dimenticare che fa parte del gruppo trofico dei "masticatori faringeali". Va dunque a caccia, lo non me ne ero ricordato al momento dell'acquisto e nel mio acquario la sabbia è composta da "ghiaia" non frantumata. E', quindi, leggermente tagliente. Si può immaginare il risultato. Quando ha la bocca troppo rovinata smette di filtrare la sabbia fino alla cicatrizzazione delle ferite, e quando è guarito ricomincia. Poco a poco la sua bocca si è indurita anche se ciò non mi soddisfa veramente. La "ghiaia" frantumata sarebbe più adatta.

In conclusione Astatoreochromis alluaudi è un bellissimo ciclide non difficile da allevare e che può trovare posto in un acquario "Vittoria" o con i suoi cugini del Malawi.

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