testo e foto di Uwe Werner

Il genere Petenia è monotipico, cio è comprende una sola specie che è caratterizzata dal corpo fortemente compresso ed allungato, da 5 o 6 raggi spinosi nella pinna anale e dalla testa lunga ed appuntita con una gola imponente. E quando la Petenia apre la bocca per catturare una preda o per sbadigliare è un vero spettacolo, infatti questi pesci possono proiettare in avanti la bocca in maniera inaspettata. Questa specie è originaria è diffusa in Messico ed in Guatemala, nella regione di Petén, un'area ricca di foreste (purtroppo oggi in pericolo) che circonda il lago omonimo e da cui trae il nome il nostro Ciclide. In natura aspetta la preda al riparo di pietre, piante o radici, immobile con la testa un po' inclinata. Quando la vittima si è avvicinata abbastanza apre di colpo la bocca con una brusca contrazione grazie a 6 paia di muscoli provocando una depressione che trascina la preda. Tutto accade in una frazione di secondo, sempre allo stesso modo, anche" se la velocità dipende dalla preda: più è veloce lei, più rapidamente viene catturata. Ho conosciuto questa specie nel 1983, durante una spedizione in Messico, sulla Laguna Virginia, non lontano da Loma Bonita, che appartiene al sistema del Rio


Petenia rossa

Petenia

Papaloapà. Questo fiume enorme si getta nel Golfo dei Caraibi un po' più a sud della città di Veracruz. In quell'occasione, a parte dei "Cichlasoma" salvini, "C". octofasciatum, Vieja fenestrata e Thorichthys ellioti, che sono dei veri rappresentanti della fauna indigena, pescammo anche Oreochromis aureus e delle Petenia. Il fatto ci sorprese visto che questa specie dovrebbe essere limitata al bacino del Rio Usumacinta, l'anno seguente abbiamo trovato la spiegazione nella letteratura specializzata, nel lavoro di Contreras ed Escalante: è stato l'uomo a diffondere la Petenia , per scopi alimentari, negli affluenti del Rio Grijalva ed Usumacinta, nei laghi e fiumi appartenenti al sistema del Rio Papaloapà n, nel Tonala e nel Rio Candelaria. Nel sud-est la specie è ormai diffusa in tutto il nord del Guatemala e nel Belize. La Petenia è più un pesce che si mangia che uno da acquario, visto che i maschi superano agevolmente i 40 cm di lunghezza e possono arrivare a pesare più di 1 kg ! Insieme a "Cichlasoma" managuense è una delle specie più pescate, dopo gli Oreochromis africani, immessi nelle acque del Centro America per scopi alimentari. I luoghi preferiti dalla Petenia sono i laghi e gli stagni con acqua bianca e torbida, quasi interamente ricoperti da Ninfee ed altre piante galleggianti tipo Eichornia azurea, E. crassipes o Fistia stratiotes. Durante la stagione secca, da dicembre ad aprile, la temperatura cresce da 24 ° C fino a 34 ° C . Bisogna comunque notare che troviamo questa specie anche nei fiumi dove, però , evitano le correnti forti, colonizzando soprattutto i corsi inferiori. In realtà è molto diffì cile poter osservare Petenia splendida in acque chiare, a meno che non si tratti di qualche affluente dell'Usumacinta, come il Corzo ed il Chancalà . Solo durante la stagione secca si registrano ritrovamenti nel Rio Candelaria e nel lago Pet è n. Questa specie non è esigente riguardo ai valori chimico-fisici dell'acqua, anche se io non l'ho mai trovata in zone con un pH inferiore a 7,5. Al contrario la durezza può variare sensibilmente: in un biotopo vicino a Palenque, in Messico, ho misurato una durezza di soli 3 ° tedeschi, ma in Guatemala ho visto la Petenia in acque con 69 ° dGH. Secondo Almazà n e Medina (1974), questo Ciclide popola anche le acque salmastre delle lagune costiere con una salinità del 2 per mille. La Petenia ha affascinato molti acquariofili grazie alla livrea rossa che appare in alcuni esemplari, di cui si è cominciato a parlare già nel 1935 (Hubbs). Nourissat ha avuto la fortuna di osservare di persona la Petenia rossa nel Rio Candelaria all'inizio degli anni 80, ma solo 10 anni dopo è riuscito ad importarne degli esemplari selvatici. La mia conoscenza con la varietà rossa è stata meno avventurosa, ho comprato in un negozio degli esemplari giovani, pallidi e piuttosto giallini, provenienti dagli Stati Uniti, dove i loro genitori (rossi) erano l'attrazione di un acquario. Infatti bisogna sapere che la varietà rossa all'inizio è uguale a quella normale e fino a 8 mesi d'età non mostra differenze nella livrea. Pia n piano perdono le macchie e le barre scure ed il grigio si tramuta in giallo, sempre più vivo, fino ad arrivare, a circa 18 mesi, ad un arancione intenso che si tramuterà in rosso verso i 2 anni. Sia il maschio che la femmina possono essere rossi, ma il corpo può anche essere marezzato.

Il trasporto degli esemplari adulti è piuttosto difficile perch é muoiono facilmente per mancanza d'ossigeno o di paura. I giovani resistono di più e si adattano meglio a svariate condizioni di allevamento. All'inizio possono essere nutriti con Artemia, viva o congelata, Mysis o lombrichi. Quando raggiungono i 7 cm di taglia mangeranno avidamente cozze, cuore di bue, pesce tritato o crostacei con tutto il guscio. Con un'alimentazione varia crescono velocemente ed in un anno arrivano senza problemi a 20 cm . I sessi si possono distinguere facilmente solo negli esemplari adulti, le femmine restano più piccole, hanno il ventre arrotondato e le loro pinne e la gola non presentano macchie e puntini. Nella varietà rossa la distinzione dei sessi è più difficile perch é neanche i maschi presentano macchie e segni sulle pinne, pur conservando una riflesso metallico assente nelle femmine.

Questa specie, pur se di taglia imponente, non nuota un granch é e rimane molto tempo seminascosta tra la vegetazione od al riparo. Non ha bisogno di molto spazio, viste le sue abitudini ed una coppia adulta può vivere in un acquario di 400 litri . Petenia splendida ha un temperamento calmo e placido, ma senza essere impressionabile. Nonostante sia un predatore specializzato non mostra un alto grado di aggressività n é inter n é intraspecifì ca. La grande bocca, un meccanismo secondo me complicato e fragile, non permette loro di mordersi così ferocemente come fanno le altre specie.

Petenia splendida è un Ciclide prolifico, la coppia depone senza trambusto, non si osservano quasi mai parate nuziali. Un giorno l'appassionato si accorge che due

pesci rimangono sempre insieme vicini e che difendono un territorio, due o tre giorni più tardi sono impegnati nella pulizia di un substrato liscio ed inclinato e nello scavo di piccole buche. E' comunque difficile osservare la deposizione perch é la coppia si scaglia ferocemente contro il vetro dell'acquario per scacciare l'intruso e quindi, per lasciarli tranquilli, è meglio allontanarsi. Le uova deposte sono circa 800, lucide e biancastre, di taglia relativamente grande per specie che depongono su substrati non riparati. Dopo 4 o 5 giorni si schiudono, sotto le cure costanti della femmina che le ventila e le mantiene pulite. Le larve sono trasportate in buche scavate sul fondo dove rimarranno fino a quando non saranno in grado di nuotare liberamente, di solito dopo 7 o 8 giorni ad una temperatura di circa 26 ° C ed in condizioni ottimali di areazione. Dal momento della deposizione i genitori cambiano la livrea, le macchie scure s'ingrandiscono e diventano delle barre verticali che sono abbastanza grandi sul dorso e si restringono verso la regione ventrale. Spesso mi domandano se la Petenia sia un pesce adatto all'acquario, essendo un predatore specializzato. La risposta è semplice, questa specie è talmente tranquilla che non creerà mai problemi agli altri pesci, a meno che non siano esemplari troppo piccoli che possano essere considerati prede. Inoltre la sua bellezza ed il suo comportamento ripagano l'appassionato delle cure prestatele.

BIBLIOGRAFIA:
Almazà n, S.T. & Medina A.R. (1974): Los cichlidos (Pisces: Perciformes) de la laguna T é rminos y sus afluentes. Rev. Biol. Trop.,21 (2): 259-279.

Contreras B. & Escalante C. (1984): Distribution and Known Impacts of Exotic Fishes in Mexico . In: Courtenay, W.R. Jr. & J.R. Stauffer Jr. (1984): Distribution, Biology and management of Exotic Fishes. Baltimore , London . D

Hubbs, C.L. (1935): Freshwater Fishes Collected in british Honduras and Guatemala . Mise. Pubi. Univ. Mich. , Mus. Zool., No.28: 4 ff.

Nourissat, J-C. (1991): Bilan de 3 ann é es Guat é malt è ques. Rev. Fr. Cichl. 112 (oct.):

4-6.- (1992): Au royaume des Petenia. Rev. Fr. Cichl. 121 (sept): 6-18.

Werner, U. (1993): Ein rà uberischer Buntbarsch aus Mittelamerika. DATZ 5 (46): 290-293.

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