testo e foto di Claudio Barberis

 

Ogni volta che mi accingo a a parlare di Ciclidi con un acquariofilo alle prime armi, noto che quest'ultimo non tarda ad espormi tutti i suoi timori riguardo ai mille problemi che questi pesci possono creare. Purtroppo infatti tutte le maldicenze che hanno investito la famiglia dei Ciclidi, hanno contribuito a farli apparire come pesci estremamente difficili da mantenere, sia per la loro voracità che per le loro macroscopiche dimensioni.

Al riguardo penso che se è vero che alcune specie hanno bisogno di grandi spazi o addirittura di vasche specifiche, altre possono essere allevate tranquillamente in acquari di ridotte dimensioni. Tra questi pesci non problematici un esempio è rappresentato da Neolamprologus multifasciatus. Si tratta di un piccolo Ciclide del lago Tanganyika, nel quale è endemico. I maschi raggiungono i 4 cm. e le femmine i 2,5 cm. di lunghezza. La colorazione del corpo è beige, attraversata da numerose barre verticali marrone scuro (da ciò il suo nome). In natura abita le zone sabbiose dove sono accumulati migliaia di gusci di molluschi vuoti. Proprio questi ultimi sono la loro dimora: grazie alle dimensioni ridotte riescono a penetrare nella spirale delle conchiglie e ad uscirne con estrema facilità. Quindi, in un habitat privo di anfratti rocciosi dove rifugiarsi, le conchiglie rappresentano l'unica sicurezza nei confronti dei predatori. Al primo segnale di pericolo tutti si precipitano nella propria conchiglia creando un vero deserto. Soltanto qualche minuto dopo tornano alla luce ad uno ad uno, senza tuttavia allontanarsi troppo dai loro rifugi. Ma come fanno a trovare di che nutrirsi senza mai allontanarsi? La loro tecnica è a dir poco affascinante; osservandoli attentamente notiamo che la loro principale attività è scavare continuamente nella sabbia che circonda le conchiglie, fino a creare delle vere e proprie voragini profonde anche 20 cm. Per fare ciò prendono in bocca più sabbia possibile e la vanno a sputare ai margini della voragine stessa erigendo una sorta di muraglia. Le correnti d'acqua, infrangendosi contro suddetti muri, cambiano direzione lasciando cadere nelle buche il microplancton che trasportano. E' proprio di plancton che Neolamprologus mutifa-sciatus si nutre anche se, all'occasione, non disdegna altri tipi di cibo come larve di insetti o piccoli crostacei. In acquario accetta qualsiasi buon mangime surgelato e liofilizzato, a patto che sia di dimensioni ragionevoli. Personalmente somministro naupli di arte-mia salina 2-3 volte alla settimana. Questo, oltre ad essere un toccasana, permette di osservare da vicino le sue abitudini alimentari. Riguardo all'allevamento, il multifasciatus non richiede vasche capienti, un acquario da 30-40 litri è sufficiente. In questo caso è meglio però creare una vasca specifica perché, vista l'accentuata territorialità, in condizioni di spazio limitato, diventa molto aggressivo. In natura forma dei gruppi molto numerosi, entro i quali ogni coppia occupa un piccolo territorio (15 cm. circa). Ogni individuo possiede la sua conchiglia personale e le coppie già formate si stabiliscono nel-
la stessa dimora dove avverrà la riproduzione. Quando la femmina è pronta ad accoppiarsi iniziano le parate di corteggiamento da parte del maschio che, con tutte le pinne spiegate, fa strisciare il suo ventre sulla sabbia, sollevandone delle nuvole. Di tanto in tanto poi, entra ed esce dalla conchiglia, con l'intento d'incoraggiare la sua compagna a seguirlo. Quest'ultima infatti, dopo pochi minuti, si decide ed entra nella spirale dove depone le uo-va che vengono successivamente fecondate.
Durante i giorni successivi, la femmina resta quasi sempre nella conchiglia dove, con rapidi e costanti movimenti delle pinne pettorali, apporta ossigeno alle uova che altrimenti, a causa della scarsa circolazione dell'acqua, am-
muffirebbero. Nel frattempo il maschio rimane all'esterno e vigila sul territorio, allontanando tutti i possibili disturbatori. Dopo 10-12 giorni, le larve fanno la loro prima apparizione; è curioso notare come, a differenza di altri Ciclidi con-chigliofili, i piccoli non rimangano all’interno della conchiglia nativa per molto tempo. Tuttavia restano all'interno della voragine dove vengono protetti, non solo dai genitori, ma anche da tutti i componenti della colonia. Le nidiate di Neolamprologus multifa-sciatus non sono molto numerose, in genere il numero di larve si aggira intorno alla decina. La loro crescita è comunque molto rapida e, se ben nutriti, raggiungono la maturità sessuale dopo 8-9 mesi. Qualche tempo fa ho allestito una va-
sca (800 It.) per un gruppo di 10 multi-fasciatus arredata volontariamente senza rocce e, su uno spesso strato di sabbia molto fine, erano sparpagliati una decina di gusci vuoti di comuni chiocciole europee. Come unici compagni di vasca ho inserito un gruppo di Cyprichromis che, essendo dei pesci che vivono in acqua libera, non competevano con i multifa-sciatus per il dominio del fondale sabbioso.
La scelta si rivelò azzeccata e, un mese più tardi, avvenne la riproduzione. A mano a mano che le riproduzioni si susseguivano, aggiungevo nuove conchiglie nell'acquario finché, nel giro di due anni, possedevo qualcosa come 100 individui adulti, attorniati da innumerevoli piccoli.

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