testo di Marcello balzaretti, foto di Claudio Barberis

Si tratta di una piccola specie endemica del lago Tanganica che vive a coppie presso gusci vuoti di molluschi. Quando i N. meleagris raggiungono una certa dimensione si comincia a notare il dimorfismo sessuale visto che i maschi arrivano a misurare fino a 5 cm, mentre le femmine rimangono più piccole, circa 3,5 cm. Questa specie, strettamente imparentata con i N. ocellatus, presenta un corpo piuttosto tozzo, caratterizzata da una tigratura marrone-nera perlacea su cui risaltano scaglie scure ognuna dotata di un puntino bianco, la parte mediana del corpo ha anche dei riflessi blu e durante il periodo riproduttivo il ventre, prima leggermente violaceo, assume toni più decisi. Il muso del maschio è poderoso e la mandibola inferiore, quando è aperta, sembra una vera e propria vanga. Tale particolarità morfologica, riscontrabile anche nella femmina anche se in maniera meno pronunciata, rende evidente l’adattamento che la specie ha sviluppato per vivere in biotopi sabbiosi dove essere in grado di scavare rapidamente, per nascondere i gusci, risulta una strategia vincente. L’allevamento della coppia in mio possesso in un acquario da 550 litri mi ha permesso di fare alcune


Neolamprologus meleagris

Neolamprologus bifasciatus

osservazioni. Una volta che si introduce il maschio la femmina non tarda ad accettare il corteggiamento pressante e si arriva ben presto alla riproduzione. Dalla prima deposizione la coppia si riproduce con regolarità ogni 14-16 giorni. Quando i piccoli hanno riassorbito il sacco vitellino - a 14 giorni dalla deposizione ad una T di 24° C - la coppia è già pronta per una nuova riproduzione che avviene nello stesso guscio che contiene gli avannotti. Senza prelevare questi ultimi si può notare che dopo circa 2 settimane i piccoli sopravvissuto sono così pochi da occupare una ridottissima parte dello spazio disponibile nel guscio rendendo così possibile alla femmina una nuova deposizione. La cura diretta della prole è affidata alla femmina che staziona vicino all’apertura del guscio od appena sopra, il maschio difende il territorio con tale veemenza da scagliarsi contro pesci di stazza doppia o tripla rispetto alla sua. Il guscio in cui sono avvenute le sei riproduzioni che ho potuto osservare è sempre stato lo stesso. Un comportamento strano della femmina a cui non ho saputo dare spiegazione la sua abitudine di ruotare di 30°-40° il guscio ad intervalli regolari dopo la deposizione. Il maschio di N. meleagris per spostare ed insabbiare i gusci vuoti presenti sul suo territorio affonda il muso nella sabbia e tenendo la bocca spalancata nuota freneticamente sollevando con la caudale vere e proprie nubi di sabbia che gli permettono di formare cumuli abbastanza alti. Grazie a questo comportamento possono nascondere completamente i gusci lasciando libero dalla sabbia soltanto l’ingresso. Dopo tale operazione i nascondigli risultano essere celati alla vista di eventuali predatori provenienti dall’alto o a quella di pesci che usano prelevare gusci vuoto-pieni per ampliare il proprio harem (Konings, 1987,1993). Felice di aver fornito qualche notizia su questi conchigliofili invito altri appassionati ad allevare questa specie che può vivere senza problemi anche in acquari da 60 litri.

BIBLIOGRAFIA:
Konings, A. (1987): Tanganjika Cichlids. Verdujin Cichlids and Lake Fish Movies.
Konings, A. (1993): Il libro dei Ciclidi. Cichlid Press.

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