testo e foto Claudio Barberis

Tra tutte le specie che abitano il lago Tanganica questa specie è sicuramente tra le più popolari e rappresentative non solo del suo genere. La sua colorazione ed il fatto che il suo allevamento non esige vasche enormi attrae soprattutto gli appassionati che si sono avvicinati da poco ai Ciclidi africani. Ciò non vuol dire però che si tratti di un pesce facile e, come molte altre specie del Tanganica, è molto esigente per quello che concerne le condizioni chimiche dell’acqua, soprattutto se si parla di riproduzione. In natura abita esclusivamente le zone rocciose a nord-est delle coste Zairesi a profondità comprese tra i 15 ed i 40 m. Come già detto il suo allevamento è possibile anche in acquari intorno ai 100 l di capacità, se siamo in possesso di una coppia ben affiatata.

Per cominciare consiglio di iniziare con un gruppo di 6/7 esemplari giovani per poi isolare la coppia formatasi, bisogna ricordare che in questa specie esistono legami stabili tra i due partner e l’imposizione di un compagno spesso porta a risultati esiziali, i due “forzati” molto probabilmente non si riprodurranno mai e non faranno altro che litigare tra loro. Se si dispone di un acquario da 200-300 litri la convivenza di più coppie non darà problemi. L’arredamento ideale comprende sabbia molto fine perché questa specie ama scavare sotto le rocce che dovranno essere numerose e distribuite uniformemente. Chi volesse potrà aggiungere anche qualche pianta del tipo Anubias che non verrà toccata a patto di non essere tra le rocce. Gli ideali compagni di vasca sono Julidochromis, Tropheus, Cyprichromis, personalmente evito sempre di tenere 2 specie di Lamprologus insieme perché, occupando lo stesso tipo di habitat, si danno fastidio a vicenda.


Nl. cylindricus

Da evitare assolutamente la convivenza con il Nl. cylindricus perché esistono rischi di ibridazione. La livrea di Nl. leleupi è molto intensa se lo sfondo roccioso è chiaro e molto illuminato, in caso contrario il tipico colore giallo arancio si scurisce fino a diventare quasi mattone. Per la loro riproduzione l’elemento più importante è la qualità dell’acqua, più che il pH e la durezza ho notato che quasi tutti i Neolamprologus in fase riproduttiva pativano la presenza di nitrati. Anche se le deposizioni avvenivano regolarmente le larve o non nascevano o non superavano la prima fase di vita. E’ stato sufficiente fare un cambio d’acqua una volta ogni 10 giorni e cambiare la lana di perlon filtrante con frequenza per avere sempre risultati positivi. L’alimentazione non è un problema, in natura questa specie si nutre di piccoli crostacei e lumachine, in acquario gli unici alimenti che non apprezzano sempre sono quelli di origine vegetale. Il Nl. leleupi depone le uova su un substrato che viene scelto accuratamente nella zona ritenuta strategicamente più favorevole alla difesa della futura prole. Durante questa fase la coppia scava per tutto l’acquario ed alla fine depone le uova sotto una roccia, o, se sono presenti nell’arredamento, in un mezzo guscio di noce di cocco, apprezzato in quanto nido già pronto. Le uova di colore chiaro e molto piccole, 2 mm di diametro, vengono deposte sulla volta del substrato, il numero si aggira normalmente intorno a 50/70. le larve restano attaccate alla parete per mezzo di una ghiandola cefalica, ma una settimana dopo gli avannotti sono già in grado di nuotare in prossimità del nido curati da entrambi i genitori.

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