intervista e foto di Giorgio Melandri

Intervista a Jean Claude Nourissat di Giorgio Melandri. 13 settembre 1999.

Jean Claude, presentati.
Mi chiamo Jean Claude Nourissat, sono acquariofilo da trenta anni e ho cominciato, come tutti, con dei pesci rossi che avevo comprato per i miei figli. Pian piano mi sono interessato a tutti i pesci che trovavo nei negozi e alla fine ai Ciclidi che sono per me i pesci più interessanti. Sono da alcuni anni presidente della associazione ciclidofìla francese, la AFC e soprattutto amo viaggiare. Viaggio per cercare pesci nei paesi tropicali e in particolare viaggio nei paesi dove non vi sono esportatori cioè in America Centrale, nell'America del Sud e in Madagascar. Non vado in Africa in Malawi e Tanganica perché là operano degli esportatori professionisti.

Sei sempre stato attratto dall'acqua? So che sei stato un appassionato cacciatore subacqueo.
L'acqua è speciale per me. Ho sempre, sempre amato l'acqua, fin da quando ero piccolo. Ho cominciato andando a pescare con la lenza nei fiumi che avevo intorno a casa. Più avanti mi sono appassionato alle immersioni e alla caccia subacquea. Sono stato un bravo specialista di caccia in apnea. Poi mi sono 'spostato' nelle acque dolci dove mi immergo, in tutto il mondo, per cercare e guardare i pesci. Insomma, rimane sempre l'attrazione per l'ambiente acquatico.

Tu hai molti, molti pesci e quindi tanto lavoro da sbrigare. La tua giornata è molto impegnata da questo.
Sì, molto lavoro. Qualche anno fa una malattia che ho contratto in Madagascar
mi ha impedito di continuare la mia professione. Da allora mi sono dedicato completamente ai miei pesci e passo tutta la giornata occupandomi di loro e delle riproduzioni. Allevo e riproduco specie poco comuni con l'obiettivo di diffonderle. Riproduco tutti i pesci che porto dai miei viaggi perché voglio che anche gli altri abbiano la possibilità di allevarli.


La passione per la scoperta è una delle motivazioni che ti spinge a viaggiare?

Innanzitutto io amo viaggiare. Mi piace il contatto con la gente che incontro. Poi mi piacciono i pesci. Con i miei viaggi sono riuscito a sposare le due cose in modo piacevole. Quando cerco dei pesci in questi paesi ho per forza dei rapporti con la gente che vive vicino ai fiumi. Quando ci vedono con tutto il nostro materiale, le reti, le scatole, le bottiglie di plastica diventano curiosi e subito entriamo in contatto con loro. Vengono sempre fuori dei pescatori e a loro chiediamo, con loro discutiamo. Anche nei villaggi fuori mano la gente è ospitale, sono contenti che qualcuno si interessi ai loro pesci con l'obiettivo di riportarli a casa vivi. Siamo sempre stati molto aiutati dalle popolazioni indigene..

Pensi che questo possa essere un modo di essere acquariofìli che si diffonderà.
Credo che sempre di più la gente abbia preso confidenza con i viaggi e che sempre di più ci sia interesse a viaggiare. Decidere di partire alla ricerca di pesci è la parte più difficile. Vedo che chi parte la prima volta non smette più di viaggiare. E' il primo passo che conta, è quello più difficile. Tutto questo aggiunge interesse all'acquariofilia che diventa più ricca. I pesci che riportiamo dai viaggi non hanno lo stesso valore sentimentale di quelli che acquistiamo in negozio, hanno tutti una storia che si collega a loro. Questo rende tutto più appassionante.

L'Associazione è un modo per conoscere appassionati con cui condividere questo?
Si, l'associazione è un modo per entrare in contatto con tantissima gente e soprattutto un modo per aiutare tantissima gente. Ricevo tantissime persone che vengono per vedere i pesci ma anche per capire come costruire delle grosse vasche, per avere dei consigli. Questo è il mio ruolo nell'associazione, consigliare gli appassionati, aiutarli a organizzare dei viaggi, portare dei pesci nuovi. Ed io lavoro in questo senso.

Non ti piace scrivere però...
Non mi piace scrivere, per me fare gli articoli è sempre stata una punizione. Lo faccio quando non ne posso fare a meno, lo faccio per l'associazione, lo faccio perché non posso sempre rifiutarmi. Non farò mai un libro da solo. Ho però un modo di esprimermi che sono i filmati video. Amo fare i filmati e amo commentarli.

Raccontami del primo viaggio che hai fatto.
Il primo viaggio è indimenticabile, ovviamente. Anche gli altri , ma questo è speciale. Il mio è stato in Amazzonia alla ricerca di Discus. Sono andato a Manaus e poi da lì, con una barca che viaggiava per raccogliere i pesci dai pescatori, su per il Rio Negro per una cinquantina di chilometri esplorando tutti i piccoli affluenti per incontrare tutti i pescatori locali. Questo è stato il mio primo viaggio.

Come organizzi un viaggio? E diffìcile organizzare?
No organizzare è molto facile, è enormemente facile. E facile viaggiare, quello che è diffìcile è decidere di partire. E che nella nostra testa scatti il meccanismo. Parto. Poi è tutto semplice. L'aereo non costa così caro. Non costa caro alloggiare e poi spesso si dorme all'aperto appesi nelle amache, tutto sommato non costa caro noleggiare un furgone che è il modo più pratico per muoversi e dove si può stivare tutto il nostro materiale e i pesci.

Tu hai avuto dei problemi di salute seri dopo un viaggio. Non hai paura adesso?
Sì, ho preso una malattia che si chiama Bilarziosi e che è molto diffusa in tutto il mondo. Adesso quando torno faccio sempre dei controlli a scopo preventivo e una profilassi.

Cosa hanno i Ciclidi di speciale?
Hanno una qualità straordinaria: hanno dei comportamenti che sono belli da vedere, formano delle coppie e si occupano dei piccoli. E' appassionante osservarli. Tra i Ciclidi i miei pesci preferiti sono quelli della famiglia dei Thorichthys, tutti. I T. meeki i T. aureus, i T. ellioti e gli altri. Ce ne sono ancora da descrivere a anche da scoprire.

Ho visto che la tua acquariofilia è semplice, è alla mano. Mi piace questo.
Per me è cosi anche nella vita; se posso fare una cosa in modo semplice la faccio semplice, non amo complicare. C'è anche un fattore pratico; le cose semplici sono anche quelle che costano meno. Come hai visto, da me tutte le attrezzature sono semplici e funzionano bene. Non c'è motivo di costruire acquari complicati.

Abbiamo visto che Nicole ama molto la natura e so che ti accompagna sempre nei tuoi viaggi.
Nicole ha cambiato il mio rapporto con la natura. Io ero interessato soprattutto ai pesci e per me era l'acqua il posto dove guardare. Nicole invece ama le piante, i fiori, la natura in generale e cosi, con lei, ho scoperto un mondo fuori dall'acqua. Ho scoperto le orchidee, le begonie. Ovviamente quando vedo un fiume il mio interesse torna all'acqua, ma per la strada, in viaggio, i miei occhi cercano anche altro. Anche Patrick ha una grande cultura naturalistica. Conosce tutto, le piante, gli animali. Ricorda tutto, è incredibile. Amiamo l'acquario perché amiamo la natura.