testo di Fabio Callegari e Mauro Ceppi


Aulonocara rostratum vive nei litorali sabbiosi lungo le coste di tutto il Lago Malawi ad una profondità di circa 20 metri. A seguito degli studi e delle valutazioni effettuate sui primi esemplari catturati da Eccles ed ora conservati nel Museo di Storia Naturale in Inghilterra, in un primo tempo sono state identificate due specie molto simili ma con caratteristiche morfologiche diverse: Aulonocara macrochir, dal corpo molto alto ed il muso estremamente allungato ed Aulonocara rostratum, con il corpo più tozzo, la forma del muso più contenuta, ma con pinne pettorali più lunghe ed occhi più gran-eli.

 

 

Le ultime catture effettuate da Stuartgrant prima e da Ad Konings in seguito, hanno invece dimostrato che si trattava solo di variazioni morfologiche locali. Infatti all'interno dello stesso branco possono coesistere esemplari diversi, come risulta dallo studio della popolazione dell'isola di Kande. Quindi Aulonocara macrocbir può essere considerato un sinonimo di Aulonocara rostratum. In natura la stagione riproduttiva si protrae per tutto l'anno, i maschi scavano delle buche distanziate l'una dall'altra di un paio di metri che arrivano ad avere un diametro di 50 cm. Da questi nidi cercano di

 

attirare le femmine che invece sono molto più difficili da trovare e vivono in gruppi insieme ai maschi non dominanti a profondità maggiori. E' per questo motivo che le prime importazioni di questa specie erano costituite prevalentemente da maschi. Quattro anni fa, durante una delle nostre visite presso un importatore della Baviera, fummo particolarmente colpiti da una vasca contenente una ventina di pesci dalla forma insolita. Erano le prime Aulonocara rostratum che vedevamo e fu subito amore a prima vista.
Dopo numerose consultazioni e strategie di copertura varie nei confronti di mogli, fidanzate e mamme, decidemmo di acquistarne due coppie.
I pesci, che erano lunghi una ventina di centimetri, provenivano dall'isola di Kancle, da una spedizione effettuata da Mr. Stuartgrant. Una volta a casa sono stati introdotti in un acquario da 320 litri insieme con pesci decisamente pacifici quali Placidochromis electra, Cyrtocara moori, Protomelas annectens, Othopharynx selenurus e Lethrinops praeorbitatis. Il nostro era un acquario biotopo arredato con sabbia fine, alcune zone ricche di vegetazione, in particolare Vallisneria spiralis, ed alcuni rifugi rocciosi negli angoli e lungo la parete posteriore.
La nostra prima preoccupazione era quella di avere effettivamente acquistato delle coppie, in quanto anche le femmine presentavano numerosi ocelli sulla pinna anale, anche se la loro colorazione era decisamente meno appariscente rispetto al blu elettrico dei maschi di cui disponevamo.
In natura A. rostratum si ciba prevalentemente di piccoli invertebrati e crostacei che raccoglie nella sabbia con il suo muso prominente.
Subito dopo l'immissione in acquario i nostri protetti si cibavano con avidità e dopo due o tre settimane mangiavano qualunque cosa, in particolare cozze, vongole, gamberi e spinaci bolliti. Dopo un mese circa entrambi i maschi che inizialmente erano un po' timidi, presero possesso di zone opposte e cominciarono a scavare dei nidi di circa 30 cm di diametro. Le femmine presto si presentarono con il ventre gonfio, anche grazie alla ricca alimentazione e dopo due mesi dall'acquisto avvenne la prima deposizione alla quale nessuno di noi ha avuto la fortuna di assistere. Va precisato che gli intensi corteggiamenti ed i giochi amorosi cominciarono quattro giorni prima dell'accoppiamento.
I valori dell'acqua erano i seguenti: pH 7,6; 22 dGH, conducibilità 660 microSiemens a 24 C, nitriti assenti, nitrati 0,25 mg/lt, temp. 24-26 C.
Con nostro sommo dispiacere dopo tre giorni dalla prima deposizione la femmina si fece ingolosire da una manciata di sticks, e vi lascio immaginare il nostro sconforto, ma la domenica seguente la seconda femmina accettò i continui corteggiamenti del maschio dominante e ci deliziò con una nuova deposizione. Le uova sono relativamente piccole e di colore giallo chiaro, deposte fino a gruppi di 6/8 per volta, per un totale di circa 120. Una cosa inconsueta è che durante la fecondazione delle uova, che avviene quando la femmina le ha già raccolte in bocca, il maschio, invece delle classica posizione a T, si mette quasi parallelo al fianco della femmina, che stimola con il muso la pinna anale del maschio.
Le fasi dell'accoppiamento durarono circa 50 minuti e dopo 18 giorni facemmo sputare alla femmina 110 piccoli che non raggiungevano un centimetro di lunghezza. Nonostante siano molto voraci i piccoli crescono lentamente e solo dopo due anni e mezzo abbiamo ottenuto da questa covata esemplari che si sono riprodotti. In conclusione vorremmo consigliare questo Ciclide a tutti coloro che vogliono dedicare una vasca a pesci di notevoli dimensioni, ma con un comportamento tranquillo. Siamo sicuri che le emozioni che hanno saputo darci questi primi esemplari introdotti in Europa possono coinvolgere anche altri appassionati, grazie anche al fatto che ormai questi pesci sono piuttosto diffusi.

 

 

BIBLIOGRAFIA
Konings A. (1992) The Cichlids Yearbook. Voi. 2. Cichlid Press. St. Leon-Rot Germany. Eccles D. H. & Trewavas E. (1989) Malawian CichlidFishes. Lake Fish Movies. Herten. Germany.

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