testo e foto di Robert Marcel e Michael Negrini

Konings, diversamente da quanto afferma Trewavas, pensa che malgrado il pattern di colorazione sia analogo a quello dei Nimbochromis questo ciclide dovrebbe essere classificato nel genere Tyrannochromis in quanto il suo aspetto complessivo fa più pensare a unTyrannochromis che ad un Nimbochromis. Il nostro predatore misura 20-25 cm in età adulta per i maschi, un poco meno le femmine che sono anch'esse molto belle per essere delle femmine di Utaka. Nel lago è un predatore che apprezza i giovani ciclidi, si apposta in agguato nelle acque poco profonde utilizzando il suo colore per camuffarsi. La sua bocca è piuttosto affilata e presenta una leggera bozza sul muso, tra bocca e occhi, data dal peduncolo premaxillare, comunque non cosi evidente come in

Arystochromis christyi. La colorazione delle femmine e dei giovani è particolare: un color bruno scuro con marezzature di bruno più chiaro, senza piccoli puntini come quelli del N. polystigma, le femmine con I1 età tendono a diventare poco a poco di un color bruno scuro uniforme. Le marezzature sono bianche in certi maschi adulti, ma possono essere assenti in altri. I maschi adulti sono veramente maestosi con la loro colorazione blu metallizzato, la loro pinna anale è piena di piccoli punti blu simili ad ocelli (ma le uova del 'fusco' non sono blu, dunque a cosa servono queste macchie?), la caudale e la parte molle della dorsale sono blu, rigate di rosso-arancione, il resto della dorsale (la parte spinosa) è blu con un bordo bianco. La base delle pinne ventrali è blu, il primo raggio è bianco ed il resto arancione; le pettorali sono incolori. Per concludere con la descrizione, é presente un piccolo punto arancione alla base di ogni scaglia e certi maschi hanno una colorazione verde nella parte inferiore della testa. Lo si ritrova al sud ed all'est del lago e anche nel lago Malombe. Può convivere con altri ciclidi accuratamente scelti. E così Michaél lo tiene insieme con Aristochromis christyi, Placidochromis milomo, Chilotilapia rhoadesii, Dimidiochromis compressìceps e Nimbochromis Unni e questi pesci sono anche un poco troppo calmi per il "fusco", che può essere un vero tiranno in certe vasche, e quindi in genere in acquario è il pesce dominante. La coabitazione con gli M'buna non da problemi, il "fusco" si incarica di limitare il numero di sopravvissuti delle loro riproduzioni. L'acquario necessita di qualche nascondiglio roccioso, ma deve esserci un ampio spazio di nuoto. La dimensione della vasca? la più grande possibile!, 500 litri sono il minimo. Il "fusco" non apprezza i nitrati, dunque bisogna assicurargli dei cambi d'acqua piuttosto regolari. Come ovvio il filtraggio deve essere abbondante ed il pH alcalino. Nella regione d'Eauze (regione dell' Armagnac) I' acqua è di durezza media (IH. di 20°f) ed il pH di 7.2 facilmente sale ad 8 col movimento intenso dell' acqua ed è ottimale per il nostro. L' alimentazione deve essere varia al fine di evitare carenze: pastone a base di spinaci, nasello, cozze, carote, piselli e gamberetti, le scaglie, il granulato. Non dimentichiamo di far osservare, ogni tanto, un giorno di digiuno in quanto, avendo un forte appetito, rischia l'obesità che oltre ad essere antiestetica può dare problemi intestinali. A partire dalla taglia di 14 cm, le femmine accettano le avances dei maschi che allora intensificano i colori! Spesso dopo un cambio d'acqua il maschio dispiega tutte le sue pinne e le corteggia fieramente. I maschi cominciano a colorarsi a partire dagli 8 cm.

Come per tutti gli "haplo", la posizione dell'accoppiamento è a T. Le uova sono prese in bocca dalla femmina prima di essere fecondate. Il maschio allora diventa ancora più bello, ma anche estremamente aggressivo. Una buona cinquantina di uova, talvolta anche di più, sono incubate per 18-20 giorni a seconda della temperatura ( 26°C sono ottimali). Gli avanotti che non vengono recuperati subito dopo il rilascio hanno pochissime possibilità di sopravvivere nella vasca di comunità al contrario di quelli degli M'buna.

I piccoli sono allevati facilmente con naupli di artemia e scaglie sbriciolate. Essi possiedono nelle prime settimane lo stesso pattern di colorazione dei giovani Tyrannochromis, ciò a comprovare il legame di parentela. L'acquario per i giovani, come d'altronde quello per gli adulti, deve essere ben filtrato ed essere oggetto di un regolare rinnovo dell'acqua. La crescita è abbastanza rapida, se le somministrazioni di cibo sono generose e varie, in un anno raggiunge circa i 12 cm. Questo superpesce ha molto carattere e certo non lascia indifferenti!

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