di Mary Bailey

"Ciao, come stai? " Dissi, tenendo stret to il mio passaporto all'arrivo all'aeropor to di Lilongwe. Un grande sorriso si disegnò sul suo viso sentendo un saluto da un mzungu (visitatore europeo). "Ah, carasignora Lei è già stata in Malawi?" "Certo", replicai, "e sono così felice di essere tornata in questa bellissima tua terra." Più tardi il bus privato di Stuart Grant mi stava trasportando verso la fìsh farm presso Kambiri Point vicino Salima, proprio sulla riva del lago Malawi. Mi sentivo proprio come se stessi tornando a casa! Avevo sognato questo arrivo migliaia di volte per giorni e giorni da quando lascia il Malawi precedentemente, nell'Ottobre 1997. Non credevo a me stessa, ero di nuova sul lago ed in procinto di immergermi! Questa avventura avrebbe permesso a tutti i partecipanti di visitare la maggior parte delle località dove era possibile trovare delle vere e proprie moltitudini di ciclidi, specialmente di mbuna (.Pseudotropheus, Melanocbmmisetc.). Tra i siti più famosi figuravano: Likoma, Cape Maclear, lions Cove, Nkhata Bay, Eccles Reef, e molti altri. Ogni cosa era stata organizzata dal trasporto da e per l'aeroporto, l'alloggio, il viaggio intorno e sul lago - inoltre Ad sarebbe stato la nostra guida. Decisi quindi di essere della partita sebbene avessi qualche riserva: non potevo nuotare ed i miei interessi scientifici in merito di ciclidi ormai sono lontani dal lago Malawi, sebbene abbia allevato mbuna per molti anni. Il lago si presenta veramente come un mare e la Lady Louise abbandonò Kambiri Point diretta verso Meponda sulla costa del Mozambique. Il nostro primo tentativo di traversare il lago fu respinto a circa un miglio dalla riva, a causa di problemi col motore della barca; non è propriamente saggio avventurarsi su una raccolta d'acqua così grande consci del fatto che il motore ha dei problemi. Il lago assomiglia in tutto e per tutto ad un mare intemo, non solo per le dimensioni, ma anche per le caratteristiche in-trinseche: come un mare può essere calmo con piccole onde che si infrangono sulla spiagge dorate; più spesso c'è un leggero moto ondoso, sufficiente a far star male le persone che soffrono di mal di mare; e quando soffiano i potenti venti da sud, detti mera, le onde possono anche superare i due metri di altezza. Ogni volta che un'onda si abbatte su di te rimani incredulo poiché le tue labbra non sono salate. La Lady Louise, che rappresenta l'ultima "innovazione" di Stuart (1996) è stata costruita per rimpiazzare la leggendaria Lady Diana, è equipaggiata con una radio a due canali; una importante precauzione in un paese dove non esiste un soccorso aereo o lacustre o qualsiasi altra fonte ufficiale di supporto e di approvvigionamento di gasolio. Armati oppure risolviti i problemi! Mi è stato possibile raggiungere il Malawi solo per le 3 settimane finali delle 4 del safari, quindi il viaggio di 4 giorni intrapreso con Stuart verso il Mozambico era una avventura tutta nuova. Pochi aquariofili hanno visitato il Mozambico, ciò principalmente in ragione del fatto che questo paese è stato recentemente tormentato da una sanguinosa guerra civile, e di solito le barche che approdavano dal Malawi venivano danneggiate o addirittura incendiate. Pensavamo di non incontrare problemi giungendo a Meponda. Infatti fu così e le formalità burocratiche richiesero tempi brevi così che ci fu possibile dirigerci a nord alla volta di una delle più belle e suggestive spiagge che io avessi mai visto. Sebbene la costa del Malawi è a strapiombo sul lago a partire da Nkhata Bay verso nord, sulla costa ovest, la porzione più a sud del lago è circondata da una bellissima area piatta, con le pareti della Rift Valley sullo sfondo. Qui in Mozambico, per contrasto, le pareti della Rift Valley sono molto più vicine al lago, si apprezzano infatti scogliere bellissime che si estendono fino alla riva del lago, inoltre queste zone sono molto più verdi di quelle della costa del Malawi. Il sole presto scomparì al di là dell'orizzonte, ma noi continuammo al buio verso Chiloelo, dove ci saremmo accampati per la notte. Una moltitudine di persone ci accolse amichevolmente aiutandoci a trasportare i nostri bagagli e rimase affascinata ad osservare la nostra frenetica attività di preparazione del campo. Nessuno di noi parlava Portoghese, ma gli uomini del nostro equipaggio, Henderson e Dennis, ed il nostro cuoco, Assima, conoscevano i dialetti africani del luogo. Il resto di noi poteva solo sorridere. Il giorno dopo ci ritrovammo sulla spiaggia di una bellissima baia circondata da bellissime colline verdi. Dopo la colazione lasciammo il campo e ci dedicammo alla nostra prima immersione a ridosso di una costa rocciosa poco a nord della spiaggia. Io non ero in grado ne di nuotare ne di immergermi, ma nel 1997 avevo imparato a "darmi da fare" con maschera a e pinne. L'acqua al lago è talmente limpida che permette di vedere un gran numero di pesci ed il loro habitat roccioso già dalla superficie; infatti se l'acqua non è increspata dal vento è possibile vedere i pesci più colorati già soltanto sporgendosi dalla barca o dalla riva rocciosa. A Nord di Chiloelo la costa è molto spettacolare e come ci dirigemmo verso Lumessi fu impossibile non scattare una lunga serie di fotografìe al paesaggio. Nello scenario di cui stavamo godendo si fece improvvisamente largo una immensa nuvola di mosche, larga chilometri, all'inizio lontana al centro del lago, ma poi vicinissima a noi. Parte di questi insetti invase improvvisamente la barca, si trattava di piccolissime mosche, che, fortunatamente non ci morsero e punsero! L'immersione successiva fu a Chinuni, dopo ci dirigemmo verso Meluluca, dove avremmo dovuto fermarci per due giorni. Questa volta arrivammo di giorno, e fummo rapidamente circondati da orde di bambini felici che si stabilirono intomo al campo a guardarci incuriositi, finche le loro madri vennero a riprenderseli. Il giorno successivo ci dirigemmo sempre verso Nord, a N'kolongwe. Coloro che si dedicavano alla subacquea sparirono presto nel blu, mentre quelli con maschera e pinne -un giovane Americano di nome Ryan, ed io- ci divertimmo in un paradiso basso (1-2 metri) e riparato (quindi calmo) osservando Ps. zebra, Ps. aurora, Ps. tropheops. Melanochrornis johanni, Labeotropheus fiiellebomi e L trewavasae, Cheilochromis euchilus assieme ad alcuni grandi individui con grandi labbra carnose e molti altri. Nuotare in questi posti è come trovarsi in un immenso acquario di mbuna; piuttosto bello, non trovate? N'kolongwe era la località più a nord del nostro itinerario in Mozambico e credo che ciascuno di noi avrebbe voluto continuare verso il nord lungo questa costa spettacolare. Ma una reale minaccia era pronta per noi a Meluluca. Poco lontano dal villaggio c'è Minos Reef, un posto dove è possibile osservare centinaia di Pseudotropheus esibente. Questa specie, così chiamata in onore della moglie di Stuart, è meglio nota agli acquariofili come "Red Zebra", che è anche il segnale radio di Stuart. I maschi di questa specie sono blu mentre le femmine di un arancio carico, e questa specie ha riscosso moltissimo successo presso gli acquariofili dagli anni settanta, quando i primi esemplari furono catturati (in modo quasi clandestino! ) ed esportati in Europa. La specie si trova lungo tutta la costa est, ma in nessun posto si trovano tanti esemplari come a Minos Reef. Tuttavia noi incontrammo dei seri problemi. Il livello del lago era salito considerevolmente rispetto all'anno precedente, dopo anni in cui era sempre sceso a causa di scarse precipitazioni. Tutte le rocce affioranti che anni addietro erano facilmente osservabili e rintracciabili anche da lontano ora non erano più visibili. Ad aveva un GPS (Global Positioning System) che indicava come noi fossimo vicinissimi alla posizione (latitudine e longitudine) da lui registrata negli anni precedenti, ma tuttavia non c'era traccia del reef. Pur assumendo che l'anno precedente fossero state registrate delle coordinate sbagliate osservammo una roccia affiorante a circa un chilometro, sperando fosse il posto giusto. C'erano moltitudini di Zebra Red , ma non tanti quanti ci si aspettasse. Ad era certo che quello fosse il reef sbagliato. Non ci perdemmo d'animo, ci dirigemmo sul punto esatto indicato dal GPS, e li infatti trovammo il tetto del reef, appena visibile perfino quando ci eravamo vicinissimi. L'acqua era piuttosto opaca e c'erano delle forti correnti - non certo un posto per nuotatori poco abili, ma indossai la mia maschera ed il tubo e scesi dalla scaletta della barca e guardai in acqua tenendomi saldamente. Ciò che vedevo era incredibile, perfino in lontananza. Ad ci disse che probabilmente meno di 20 persone erano mai state qui a godere di questo fantastico spettacolo. Era ora di tornare a Kambiri Point, via Meponda per lasciare di novo il Mozambico legalmente. Ci accampammo per una notte poco a nord della città, su di una spiaggia di una piccola e bellissima baia, coccolati da uno stupendo tramonto africano. L'acqua era calmissima e entrando in acqua si potevano osservare ancora i pesci, in particolare femmine e giovanili di Fossorochmmis rostratus, che venivano a controllare i tuoi piedi! I maschi stazionano in acque più profonde e in zone più distanti dalla riva. Uno del nostro gruppo si era portato una canna da pesca, e quella notte, come sempre, pescammo dei Dimidtochromis kiwinge, cucinati secondo gli usi locali. Al di fuori di Maleris Back a Kambiri Point, il nostro prossimo viaggio sarebbe durato un giorno e ci avrebbe portato sull'isola di Maleri -a Nankoma, a Maleri, ed a Nakantenga - che si trova giusto a sud di Kambiri Point. Queste isole sono oggi parte integrante del Malawi National Park, per cui nonèpossibilepescarepesciper l'acquariofilia, sebbene molte specie originarie di Maleri sia diffusissime tra gli appassionati. Chi alleva Mbuna sa che questi pesci sono strettamente legati al fondo ed agli habitat rocciosi in genere, per cui non attraverserebbero con facilità lunghe distese sabbiose o acque aperte, quindi molte varianti geografiche sono strettamente diffuse in luoghi ben precisi di coste. La zona di Maleri è interessante per il fatto che la fauna ittica differisce notevolmente da Maleri all'isola di Nankoma, sebbene siano luoghi vicini e separati solo da una distesa sabbiosa poco profonda. Ad esempio, Ps. tmf>heops"Maìerì Blue" e Ps. zebra "Red Top" si trovano solo a Nakantenga, mentre Ps. elegans e Ps. zebra "Patricki" si trovano solo presso Maleri/ Nankoma. Come nel 1997 ci ancorammo prima a Maleri. Nel mio primo viaggio al lago Malawi questo fu il primo posto che visitai nel 1997, e fu interessante osservare come l'acqua bassa un tempo molto rassicurante per me ora mi riempiva di preoccupazioni poiché si era trasformata in una profonda coltre di blu profondo. Ciò era tanto più evidente a Nakantenga, dove ebbi modo di nuotare supportata da "Willy", il gommoncino della Lady Louise! Tentai di ripetere l'esperienza, ma stavolta il fondo era al di fuori della mia portata, ed assieme a lui i suoi pesci, sebbene riuscissi lo stesso ad intravederli con maschera e pinne. Sulla rotta per Nkhata Bay dovemmo incrociammo le isole di Likoma e Chizumulu. Ci sono due barche a vapore, Ilala e Mtendere, che navigano su e giù per il lago trasportando persone ed animali, banane e numerosi altri generi di prima necessità da parte a parte. La Mtendere era a secco per un controllo e ora giungevano notizie che davano la Ilala in panne. Entrambe le barche non erano in grado di riprendere il largo in tempi brevi. L'unica soluzione, se avessimo voluto rispettare i piani prestabiliti, era quella di mandare la Lady Louise fino a Nkhata Bay (circa 30 ore di viaggio), via terra e poi affrontare 7-8 ore di traversata. Nkhata Bay è un villaggio che per la prima volta mi diede l'impressione di una cittadina africana indaffarata, sebbene questa fosse solo una impressione. Nkhata Bay è anche nota per essere stata la località dove il Dr Geoffrey Fryer condusse molte delle sue pionieristiche ricerche sul lago Malawi negli anni '50 e '60. Qui visitammo il nostro primo market, e riposammo per la prima volta in un ambiente più confortevole. La vita al quartier generale di Stuart è piuttosto tranquilla e "coloniale". I punti di ristoro e riposo del Malawi fanno il loro massimo pur disponendo di limitatissime risorse. Inoltre l'ospitalità e l'amicizia delle persone del luogo vi contraccambieranno di qualsiasi minima mancanza. Le costruzioni dove alloggiavamo erano fatte di bambù ed erano pulite e confortevoli proprio sulla riva del lago. Ci incontrammo e successivamente ci presentammo alla squadra di pescatori di Stuart, che ci avrebbero dovuto portare verso il nord a lions Cove il giorno successivo. Proprio loro si sarebbero dovuti occupare del mangiare tra le cuispecialitàspiccava il ncheni (Khamphochromià. ) e con le patate e formaggio ed una bella pizza. Tutto fu delizioso! Stuart è proprietario di alcune altre piccole imbarcazioni, simili alla Lady Louise in vari posti sul lago, e fu una di queste che ci traghettò a nord verso Lions Cove con un viaggio di tre ore. Labidochromis caerueleus qui è presente con due differenti morfotipi, uno a nord ed uno a sud dell'insenatura, un ulteriore effetto delle barriere topografiche sulle specie di pesci bentonici legate strettamente ai loro tenitori. Attraversando il lago verso Likoma ciascuno di noi provò l'ebbrezza di viaggiare sul vaporetto, un vero e proprio quadretto africano. Dopo una immersione appena a sud di Nkhata Bay ci dirigemmo ad est verso Likoma e Chizumulu isole che appartengono al Malawi, ma sono a pochi chilometri dalla costa del Mozambico, ed all'interno delle acque territoriali del Mozambico; inoltre il lago qui raggiunge il punto di maggiore ampiezza - è impossibile vedere la riva opposta o perfino le isole. Fu la prima volta in cui mi imbarcai verso le acque aperte del lago e non riuscii a vedere più alcuna terra ferma intomo a me verso cui dirigersi. Fu una traversata interessante; sebbene cercare di dormire sul ponte della Mtendere sia stata una esperienza da dimenticare. Successivamente salimmo su una imbarcazione di modeste dimensioni (circa 8 metri di lunghezza) sferzati da un forte vento da est che alimentava le onde. Appena il vento calò, le onde divennero sempre più piccole e Nkhata Bay finalmente iniziò a sembrare più vicina. Un paio di ore dopo potevamo vedere la nostra meta in lontananza; dopo un totale di otto ore di navigazione arrivammo. Fu piacevole trovarsi di nuovo a Likoma, per rincontrare gli amici conosciuti l'anno prima: Barnabas Mkwamba, che lavorò per Stuart per più di 20 anni e si occupa di tutte le operazioniaLikoma,offrendoanche preziosissimmi consigli come "Non farti un bagno di notte anche se hai molto caldo, visto che i coccodrilli di notte si avvicinano alla riva". (Likoma è uno dei pochi posti sul lago dove i coccodrilli possono rappresentare un serio pericolo). Alex, il proprietario dell'albergo nel villaggio di Chipyela, dove avremmo dovuto riposare. Seduta fuori dalla mia stanza, mi godevo il tramonto ed una sigaretta ammirando delle bellissime e grandissime piante, sentivo come se non fossi mai stata lontana. Non c'è elettricità sulle isole, per cui consumammo la nostra cena a lume di candela prima di andare a dormire, per poi potersi alzare prestissimo il mattino seguente, l'alba è circa alle 04. 00! Nel 1997 visitammo a Likoma diversi punti famosi dove osservare gli mbuna grazie alla barca dotata di vetro di Stuart. Stavolta eravamo sulla Lady Louise, e Barnabas ci seguiva con i sub su di un'altra imbarcazione. In ogni sito che era meritevole di esser visitato causava una frenetica attività anche da parte dei sub che spesso riemergevano con dei pesci da fotografare (non tutti si possono permettere una fotocamera subacquea. La prima tappa fu una piccolissima isola Masimbwe, dove dalle rocce affioranti in superficie si passa subito ad una profondità di 53 metri. Una situazione piuttosto difficile per chi come me è poco abile a nuotare, ma grazie a Barnabas e al gruppo sub mi fu possibile fotografare dei Nimbochromis Unni, dei Tyrannochromis macrostoma, Copadichromis jacksoni, al pari di molti mbuna e kampango (Bagrus meridionalis), acquistati da un pescatore di passaggio, che successivamente mangiammo come cena. Continuammo a circumnavigare Likoma (anche qui una nuova e fantastica esperienza), una immersione a Ndumbi rocks (un reef in mezzo al lago), rifugio per degli mbuna molto popolari, Ps. sp. "Elongatus Ornatus", presente solo a Ndumbi e nelle zone limitrofe su Likoma. Altre specialità di Ndumbi erano Ps. "Elongatus Ndumbi", e Ps. "Ndumbi Gold". Finalmente ci fermammo presso l'isola di Maingano, niente più che una roccia a largo della spiaggia di Likoma e notammo specie come Melanochromis cyaneorhabdos (già M. "maingano"), M. joanjohnsonae, Labidochromis freibergi, L. gigas, Ps. sp. "Kingsizei", e molte altre. Una splendida aquila pescatrice (Haliaeetus vocifer) ci scrutò con interesse dalla sua roccia. Questi rapaci si nutrono di ciclidi, al pari di un gran numero di uccelli ittiofagi compresi i cormorani. Il giorno successivo attraversammo lo stretta lingua di lago compreso tra Likoma ed il Mozambico, verso Cobue prima di puntare a sud verso Mara Point. Questa zona nasconde un altro dei beniamini tra i pesci del Malawi, Ps. socolqfi (la popolazione che si trova qui ha una pinna dorsale colorata di nero), come Ps. aurora, Otopharynx sp. "Auromarginatus Mara", Labidochromis sp. "Gigas Cobue", più numerosi ciclidi a più ampia diffusione. 1 nostro ultimo giorno tra le isole fu interamente devoluto a Taiwan Reef e Chizumulu Island. Taiwan Reef è posta diversi chilometri dalla spiaggia di Chizumulu e è completamente sommersa di pochi metri. Non ci si ritrovano tantissime specie assieme come in altri posti, ma molti endemismi, come Copadichmmissp. "Taiwan Yellow", Protomelas "Steveni Taiwan", Ps. sp. "Elongatus Taiwan", Ps. sp. "Tropheops Taiwan", e Ps. saulosi. Alcune specie presenti qui si trovano pure a Likoma e Chizumulu. Non ero mai stata a Taiwan prima; nel 1997 il giorni in cui si sarebbe dovuti venire qui fu ventosissimo e il lago era inaffrontabile. Taiwan era un sito inutile per chi non sapesse nuotare bene. Io potevo vedere i pesci ma questi erano lontanissimi! Chizumulu era un posto più agevole per un visitatore munito di sole maschera e pinne. Ci fermammo a Same Bay, che è piuttosto poco profonda e calma. Bamabas ci catturò molti pesci da fotografare inclusi degli splendidi "maramaldi cat" Ps. zebra e Protomelas sp. "Steveni Tiger". Il possessore della canna da pesca prese un Lichnochromis acuticeps, un ciclide piuttosto raro e bellissimo. Io mi feci prestare la canna e catturai un Mylochromis epicborialis, un pesce poco diffuso nel lago. La sua robusta dentizione suggerisce si possa nutrire di molluschi e Ad mi ha confermato come li abbia visti nutrirsi di granchi d'acqua dolce (genere Potamonautes). Il mattino successivo ci imbarcammo sulla Lady Louise per il viaggio di ritorno verso Nkhata Bay. Stavolta il tempo fu clemente e concludemmo la traversata in sole 7 ore! !. Ora con noi avevamo moltissimi box d ciclidi, presi per Stuart dal team di Likoma. Giunti a Nkhata Bay ci riposammo al Safari Restaurant, in attesa del pulmino di Stuart. L'attesa fu molto lunga in quanto il mezzo era già molto carico di pesci da Chilumba. Qui in Europa siamo soliti dimenticare che in Africa fa un caldo eccezionale e ciò può compromettere il buon esito del trasporto di un carico di pesci. Alla fine eravamo tornati indietro, in un pullman pienissimo di box ed oggetti dì ogni tipo! Arrivammo a Kambiri alle due dì notte, stanchi ma non abbastanza da abbandonare i pesci nelle buste! Potevamo dormire il giorno successivo a bordo della Lady Louise, nel viaggio che ci avrebbe riportato indietro, alla fine della prima parte del nostro Safari.

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