testo di Daniela Rizzo

Ma insomma come sono questi Ciclidi americani? Sono quei pesci grandi e grigi che vediamo nuotare tristi nella vasche di alcuni negozi od i bellissimi soggetti delle foto che si vedono sulle riviste, come quelle che Uwe Werner ha mostrato al Congresso di Rimini? Hanno veramente bisogno di acquari - piscine e sono così semplici da essere pesci per principianti? Questa è la sintesi delle principali accuse che da 16 anni sento rivolgere ai Ciclidi del Centro America dagli appassionati italiani tra cui non godono di molta popolarità . Le specie americane che una volta appartenevano al genere Cichlasoma sono state suddivise, dalla revisione di Sven O. Kul-lander del 1983 in diversi generi : Amphi-lophus, Archocentrus, Chuco, Theraps, Petenia, Copora, Thorichthys, Nandopsis, Herichthys e chi più ne ha più ne metta visto che ancora si dibatte su questa tassonomia che a noi comunque qui non interessa poi molto. Le grandi differenze per quanto riguarda l'ecologia e l'etologia delle specie del Centro America fanno sì che ci sia possibilità di scelta per tutti gli acquariofili, sia quelli che amano le vasche con le piante ed i pesci tranquilli, sia per coloro che preferiscono i pesci di grande taglia ed ancor maggior carattere. E' impossibile dare una ricetta valida per l'allevamento e la riproduzione di questi Ciclidi, visto che anche all'interno della stessa specie, due soggetti appartenenti alla stessa covata, possono comportarsi in modi diametralmente opposti. Comunque le regole fondamentali sono solo tre:


Netroplus nematopus foto C. Barberis

Archocentrus nigrofasciats
foto C. Barberis

Copora nicaraguensis fotoS. Teodonio

Chuco godmanii foto di U. Werner

1) Acquario il più grande possibile, con acqua pulita, dura ed alcalina.

2) Filtraggio efficiente, di qualunque tipo, meglio se sovradimensionato rispetto alla vasca.

3) Alimentazione consona, rispettosa delle abitudini alimentari naturali, quindi niente cuore di bue ai grandi erbivori!

Mi sembrano regole che valgono per qualunque Ciclide e qualunque altro pesce, quindi niente di complicato od impossibile. Se le si rispetteranno difficilmente si avrà a che fare con malattie, pesci poco colorati e deboli o che non si vogliono riprodurre. E' importante la qualità dell'acqua, come non si pu ò pretendere che un Discus prosperi in acqua da Tropheus così non possiamo aspettarci che un Nandopsis bartoni, che vive in acque con dGH vicino ai 50 ° mostri i suoi colori se allevato nel sud est asiatico in acqua tenera. L'altra accusa che si fa a questi pesci è che sono adatti ai principianti, per la verità io non vedo cosa ci sia di male, forse io sono pigra, ma lascio volentieri da parte le questioni tecniche per concentarmi sull'osservazione dei pesci, quindi ritengo che sia un pregio non avere pretese complicate da parte loro. Comunque per gli amanti delle sfide impossibili ricordo che ancora poco si sa sull'ordinamento sociale di molte specie, che alcuni Thorichthys e reofili sono piuttosto difficili da allevare e soprattutto riprodurre, e che dire di Veja argentea che si è riprodotta raramente in cattività ?

Ma, accuse a parte, perch é un acquariofilo assennato dovrebbe allevare questi Ciclidi? Chi è stato al Congresso dell'AIC ha potuto rendersi conto della loro bellezza e del loro carattere spiccato grazie ai racconti di Uwe Werner, comunque bisogna ricordare che in natura queste specie sono minacciate dalla distruzione dei loro habitat sia per l'inquinamento che la deforestazione. Inoltre nelle acque da loro abitate sono stati introdotti indiscriminatamente degli ibridi di Tilapia che si nutrono di avannotti delle specie autoctone. I ciclidofili maniaci del Centro America vi diranno che oltre a tutte queste ragioni non bisogna perdere lo spettacolo di una coppia di V. guttulata che porta al pascolo gli avannotti di un mese o delle femmine di A. sajica che controllano a turno le covate riunite in una sorta di baby-parking. Ma esaminiamo brevemente i diversi generi per capire come poterli allevare nelle nostre vasche.

Archocentrus

Sono le specie più piccole di tutto il gruppo, tranne il famigerato A. nigrofasciatus, una coppia pu ò essere allevata già in acquari lunghi 90 cm . In natura si nutrono di piccoli invertebrati, ma soprattutto di detriti vegetali e semi, quindi nella loro dieta non deve mai mancare la componente vegetale. In acquario non danneggiano le piante e non scavano, se non minimamente durante il periodo della riproduzione. Formano delle coppie stabili e depongono su substrati scoperti come sassi lisci. Simili esigenze di allevamento ha anche Herotilapia multispinosa che per ò deve essere allevata in vasche con vegetazione, visto che sistema le larve tra le radici delle piante che, comunque, non danneggia.Le specie consigliabili sono: A. sajica, A. spinosissimus, A. septemfasciatus e Herotilapia multispinosa.

Thorichthys

Sono le specie più diffuse tra gli appassionati, anche se purtroppo sono molto delicate e sensibili alle condizioni dell'acqua non perfette. Hanno bisogno di acquari lunghi almeno 120 cm, tenendo presente che i maschi difendono un territorio piuttosto ampio. Si nutrono di invertebrati, lumache ed insetti che raccolgono nella sabbia con il loro caratteristico muso appuntito. Non formano sempre coppie stabili nel tempo, depongono su substrati coperti o riparati ed entrambi i genitori curano la prole. Le specie più robuste sono T. meeki ( non quelli eccessivamente rossi allevati a Singapore!) e T. helleri, T. aureus è, seppur delicato, uno dei più bei Ciclidi che possa vivere in acquario.

Amphilophus

Sono pesci simili ai Geophagus sudamericani, in Italia sono quasi sconosciuti ad eccezione di A. citrinellus. Si nutrono di invertebrati che catturano nella sabbia. Pur non essendo grandi nuotatori necessitano di acquari ampi perch é l'aggressività inter ed intraspecifica è alta. Masticando continuamente il fondo alzano molti detriti per cui il filtro deve essere potente e si deve rinunciare alle piante che sono danneggiate dal materiale in sospensione. Formano coppie stabili, depongono su substrati scoperti ed entrambi i genitori curano la prole. l'unica specie importata regolarmente in Italia è A. citrinellus, ma interessanti sono A. logimanus, relativamente poco aggressivo ed A. zaliosus, una vera rarità .

Vieja, Herichthys, Copora, Paratheraps

l'appartenenza di molte specie al genere Vieja o al Paratheraps è una questione che tiene impegnati gli studiosi da molti anni, comunque tutte le specie di questo gruppo sono vegetariane, hanno taglie imponenti che spesso superano i 25 cm e si notano per P aggressività intra ed interspecifica molto alta. Hanno un carattere veramente spiccato che li rende unici, anche tra i Ciclidi.

Con questi pesci il problema è creare una comunità armoniosa in modo che gli esemplari dominanti non finiscano per uccidere tutti gli altri. Hanno bisogno di un acquario lungo almeno 200 cm, ma per stare tranquilli è sempre meglio abbondare. Si pu ò cominciare con un gruppo di 6 giovani, se si vogliono allevare più specie insieme bisogna evitare quelle dalla livrea simile. Per limitare i problemi è bene introdurre tutti i pesci contemporaneamente e cercare di intervenire il meno possibile in seguito. Nel gruppo si formeranno spontaneamente delle coppie che manterranno un legame abbastanza duraturo, anche se prima di raggiungere l'armonia sufficiente per allevare i piccoli pu ò passare molto tempo. Depongono su substrati scoperti anche più di 1000 uova.

Sono pesci caratteriali che bisogna tenere sempre sotto stretta osservazione, ma oltre ali' intolleranza nei confronti del mondo non creano problemi. In acquario accettano qualunque mangime vegetale e gradiscono molto la Spirulina. Poich é sono pesci dalle grandi bocche spesso vengono nutriti con carne e cuore di bue, pezzi di pesce, cibi totalmente inadatti al loro intestino da erbivori. Per evitare malattie limitiamoci al mangime vegetale integrato di tanto in tanto con gamberetti interi, cio è con il guscio chitinoso che ha la funzione di fibra. Sono tutte specie che secondo me bisogna provare ad allevare, prima o poi, tra le più tranquille ci sono V. breidhori, V. guttulata e Copora nicaraguensis che pu ò essere allevata anche in un acquario lungo 150 cm .

Theraps, Chuco, Tuba, Tomocichla, Paraneetroplus

Sono le specie più ambite, i cosidetti reofili che vivono in piccoli ruscelli ed in fiumi dalla corrente piuttosto forte. Perci ò hanno bisogno di acqua pulitissima e ricca di ossigeno, oltre a molto spazio per nuotare, devono essere ospitati in acquari lunghi almeno 200 cm.

Alcune specie sono erbivore, altre insettivore, in acquario accettano qualunque tipo di mangime ma è bene evitare cuore, chironomus ed altri cibi altamente proteici. L'aggressività inter ed intra specifica non è molto alta anche se da adulti quasi tutti conducono vita solità ria. La formazione delle coppie è un processo lungo e difficoltoso ed è uno dei motivi per cui in acquario la riproduzione di queste specie è riuscita raramente e non si hanno dati certi. Sono tutte specie che meriterebbero di essere allevate visto la loro scarsa diffusione in cattività .

Nandopsis, Petenia

Sono specie predatoci conosciute anche con il loro nome locale di Guapotes. Alcuni grandi Nandopsis (N. dovii, N. managuensis) sono piscivori mentre specie più piccole (N. barioni) si nutrono soprattutto di invertebrati. Le loro abitudini predatorie li rendono intolleranti verso il prossimo per cui hanno bisogno di acquari superiori a 250 cm . Specie che superano i 50 cm di lunghezza come N. dovii, N. umbriferus e Petenia splendida sono adatte solo per acquari speciali. Formano coppie fisse, almeno quasi sempre, e depongono le uova su substrati più o meno coperti, entrambi i genitori curano la prole. Una specie che si pu ò ospitare senza grandi problemi è N. barioni che si trova raramente, al contrario di N. salvini che è piuttosto diffuso anche in Italia. Con queste brevi note spero di avervi invogliato ad allevare questi meravigliosi Ciclidi ed invito chi lo ha già fatto a raccontare le proprie esperienze perch é non si vive solo di Tanganica!

BIBLIOGRAFIA

FRYER, G. & ILES T. D., 1972 : The cichlid fishes of th è great lakes of Africa . Edinburgh .

KONINGS. A., 1995c : Description of Pseu-dotropheis estherae sp. nov., th è well known Red Zebra Cichlid from Lake Malawi . TFH 43 (9): 206-210.

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