I nostri ciclidi cambiano nome
Il genere Cichlasoma
testo e foto di Alessandro Mancini

Quella dei Ciclidi è senza dubbio una delle famiglie di pesci più vaste e al contempo più complesse dal punto di vista tassonomico. Con ragionevole approssimazione, possiamo affermare che al momento si conoscono circa 1200 specie, peraltro in aumento ogni anno! In ben pochi casi questi pesci hanno mantenuto inalterato il loro nome scientifico dal momento della scoperta ai nostri giorni, mutandolo spesso più volte (in particolare per ciò che riguarda il genere) e creando così non poche difficoltà ad acquariofili, negozianti ed importatori. Molti di noi sono portati a credere che tali cambiamenti (che indubbiamente non facilitano il lavoro di chi deve redigere un listino, ordinare un pesce o magari scrivere un articolo) non siano quasi mai giustificati, frutto del protagonismo di qualche studioso grafomane e imposti al mondo acquariofilo da una casta esclusiva ed irraggiungibile, che si diverte a rendere la vita sempre più difficile ad hobbisti e negozianti. Naturalmente non è così! Bisogna innanzitutto ricordare che la maggior parte dei Ciclidi più diffusi in acquariofilia è stata classificata tra la fine dell' 800 e gli inizi del '900 da illustri ittiologi per lo più associati a grandi Musei di Storia Naturale, quali gli inglesi Boulen-ger e Regan, il tedesco Gunther, lo svizzero Agassiz, gli americani Eigenmann, Baird, e Girard, e molti altri ancora. Costoro hanno descritto e catalogato decine di nuove specie in monumentali lavori, basandosi quasi sempre su campioni conservati in alcool o formalina acquisiti dai Musei e Università in seguito a disagevoli campagne di raccolta, o magari a donazioni di privati. I dati inerenti alla raccolta erano spesso lacunosi, non di rado poi per descrivere una specie si aveva a disposizione un solo esemplare (olotipo), infine a quei tempi gli unici criteri validi per classificare un organismo erano quelli ana-tomo-morfologici. Soprattutto a partire dall'ultimo dopoguerra la situazione è molto cambiata. Oggi, per classificare una nuova specie o verificare l'attendibilità di vecchie classificazioni ci si affida sempre più alla biochimica, alla genetica e anche all'etologia, con risultati più completi ed affidabili. E' poi decisamente più semplice viaggiare e, grazie anche alla collaborazione del mondo acquariofilo (esportatori di pesci d'acquario o semplici appassionati che visitano i biotopi naturali dei loro beniamini), gli ittiologi vengono continuamente in possesso di nuovi esemplari di Ciclidi con dati di raccolta completi, che consentono loro si a di descrivere nuovi generi o specie, sia di ridiscutere la posizione sistematica di quelli già noti ma magari classificati in modo lacunoso. Negli ultimi decenni la sistematica di una famiglia vasta e complessa come quella dei Ciclidi non poteva dunque non subire ampie e talora drastiche revisioni, ad opera di specialisti quali Kullander e Pope (Ciclidi sudamericani), Trewawas, Poli, Greenwood ed Ec-cles (Ciclidi dei grandi laghi africani), ecc. Che poi non di rado tra questi ed altri studiosi non vi sia accordo sulle conclusioni dei loro lavori è dovuto alla già citata complessità tassonomica dei Ciclidi, piuttosto che a semplici rivalità tra gli ittiologi di questo o quell'istituto scientifico!

I GENERI CONTENITORE
Caratteristica dei Ciclidi è la presenza, all'interno della famiglia, di diversi generi "contenitore", generi cioè nei quali in passato sono state raggrppate decine e decine di specie che, con i moderni metodi di classificazione, non appaiono oggi così strettamente affini. Tipici generi contenitore sono "Haplochromté', Lamprologus e, appunto, Cichlasoma. Dopo la fondamentale revisione di Kullander (1983), solo una dozzina di specie delle regioni settentrionali del Sud America risultano sicuramente classificabili sotto quest'ultimo genere (Cichlasoma. sensu strido Swainson, 1839) : sono quasi tutte sconosciute agli appassionati, ad eccezione del "Chanchito" (C.facetum), uno dei primi Ciclidi allevati in acquario e di
C.portalegrense, noto a molti appassionati ancora col vecchio nome di Aequidens portalegrensis. In passato, la distribuzione del genere Cichlasoma era vastissima: dal sud degli USA a buona parte del Sud America, attraverso tutta l'America centrale. Una prima, importante suddivisione (oggi unanimamente accettata) ha riguardato le specie amazzoniche, assegnate ai generi Mesonauta {M. festiva, M. insigne), Heros(.H. severus, H. appendiculatus), Ho-plarchus (H.psittacus) e Hypselacara (H. temporulis, H. coryphaenoides). detto già dei "veri" Cichlasoma, la classificazione delle numerose altre specie (quasi tutte centramericane) è ancora sub judice, in poche parole assai controversa. Molti autori europei (tra cui la maggioranza dei redattori delle più prestigiose riviste ac-quariofile europee, come la tedesca DATZ e la francese AQUARAMA) hanno adottato la classificazione riportata nella tabella annessa a quest'articolo, che in pratica eleva al rango di genere numerosi sottogeneri di Cichlasoma a suo tempo proposti da vari studiosi. Di tutt'altro avviso gli americani, primo fra tutti il prolifico ed estroverso Axelrod, che nella sua monumentale opera sui Ciclidi (cfr, bibliografia) propone che, in attesa di un'attendibile revisione, tutte le specie non meglio classificate siano raggnippate sótto Herichthys... Cosa fare? Personalmente, consiglio i lettori interessati a continuare a classificare tutte le specie dubbie sotto " Cichlasoma' scritto tra virgolette: scelta forse poco coraggiosa ma, in assenza di unanimità tra gli stessi ittiologi, sostanzialmente corretta.

BIBLIOGRAFIA
AXELROD H. R., 1993. The Most Complete LexiconofCichlids. T.F.H. Pub., Inc., Nep-tune City
KULLANDER S. O., 1983. A Revision ofthe South American Cichlids genus Cichlasoma (Teleostei: Cichlidae). Swedish Mu-seum of Naturai History, Stockholm: 1-296 KULLANDER S. O., 1986. Cichlidfìshes of thè Amazon River drainage ofPeru. Swedish Museum of Naturai History, Stockholm: 1-431
UFERMANN A., ALLAGYER R. & GEERTS M., 1987. Cichlid-Catalogne. Imprimerie Matin, Brumath

NUOVA CLASSIFICAZIONE DELLE SPECIE PRECEDENTEMENTE ASCRITTE AL GENERE CICHLASOMA
Cichlasoma affinis = Thorichthys affinis
C. al/ari = Amphilophus al/ari
C. altifrons = Amphilophus altifrons
C. atromaculatum = Amphilophus atromaculatum
C. aureum = Thoricthys aureus
C. barioni = Parapetenia barioni
C. beani = Parapetenia beani
C. bifasciatum = Theraps bifasciatum
C. biocellatum = Parapetenia octofasciata
C. bocourti = Herichthys bocourti
C. bulleri = Paraneetroplus bullerì
C. callolepis = Thorichthys callolepis
C. calobrense = Amphilophus calobrense
C. carpinte = Herichthys carpinte
C. centrarchus = Archocentnts centrarchus
C. citrinellum = Amphilophus citrinellum
C. coryphaenoides = Hypselacara coryphaenoides
C. crassum = Hypselacara temporalis
C. cyanoguttatum = Herichthys cyanoguttatum
C. diquis = Amphilophus diquis
C. dovii = Parapetenia domi
C. ellioti = Thorichthys ellioti
C.fenestratum = Paratheraps fenestratum
C.festae = Parapetenia festae
C.festivum = Mesonauta festiva
C. friedrichstalii = Parapetenia friedrichstalii
C. gibbiceps = Theraps gibbiceps
C. goodmanni = Chuco goodmanni
C. grammodes = Parapetenia grammodes
C. guttulatum = Paratheraps guttulatum
C. hatiiensis = Parapetenia haitiensis
C. harttvegi = Paratheraps hartwegi
C. hellabruni = Hypselacara temporalis
C. helleri = Thorichthys helleri
C. heterospilus = Theraps heterospilus
C. hogaboomorum = Parapetenia hogaboomora
C. insignis = Mesonauta insigne
C. intermedium = Chuco intermedium
C. irregulare = Theraps irregularis
C. istlanum = Parapetenia istlana
C. kraussi = Caquetaia kraussi
C. labiatum = Amphilophus labiatum
C. labridens - Parapetenia labridens
C. lentiginosum = Theraps lentiginosus
C. longimanus = Amphilophus longimanus
C. lyonsi = Amphilophus lyonsi
C. macracanthum = Amphilophus macracanthum
C. maculicauda = Vieja maculicauda
C. managuense = Parapetenia managuense
C. margaritiferum = Amphilophus margaritiferum
C meeki = Thorichthys meeki
C. melanurus = Paratheraps melanurus
C. microphthalmus = Chuco microphthalmus
C. minckley = Parapetenia minckley
C. motaguense = Parapetenia motaguense
C. myersi = Caquetaia myersi
C. nebuliferum - Theraps nebulifer
C. nicaraguense = Copora nicaraguense
C. nigrofasciatum = Archocentrus nigrofasciatus
C. octofasciatum = Parapetenia octofasciata o Nandopsis octofasciata
C. ornatum = Parapetenia ornata
C. panamense = Vieja panamense
C. pantostictum = Parapetenia pantosticta
C. pasionis = Thorichthys pasionis
C.pearsei = Herìchthys pearsei
C. psittacum = Hoplarchus psittacus
C. regani = Vieja regani
C. rhytisma = Amphilophus rhytisma
C. robertsoni = Amphilophus robertsoni
C. rostratum = Amphilophus rostratum
C. sajica - Archocentrus sajica
C. salvini = Parapetenia salvini
C. septemfasciatum = Archocentrus septemfasciatus
C. severum = Heros severus
C. sexfasciatum = Chuco sexfasciatum
C. siebotdi = Tomocichla sieboldi
C. socolofi - Thorichthys socolofi
C. spectabile = Thorichthys spectabile
C. spilurus = Archocentrus spilurus
C. spinosissimum = Archocentrus spinosissimus
C. steindachneri - Theraps steindachneri
C. synspilum = Paratheraps synspilus
C. temporale = Hypselacara temporale
C. tetracanthus = Parapetenia tetracantha
C. trimacttlatum = Parapetenia trimaculata
C. tuba = Tomocichla underwoodi
C. tuyrense = Amphilophus tuyrense
C. urophthalmus = Parapetenia urophthalma
C. zaliosum = Amphilophus zaliosum
C. zonatura = Theraps guttulatum

* Nota della Redazione: pubblichiamo questo articolo, nonostante i continui aggiornamenti tassonomici, con lo scopo di introdurre gli appassionati ai nuovi nomi che comunque sono già largamente utilizzati sia nella letteratura internazionale che nel linguaggio commerciale.

Torna indietro