testo di T. Baker, N. Haliwell e A Measure
traduzione di Luca Marino
Questa specie, la cui tassonomia e posizione sistematica non sono ben definite, ha un'ampia diffusione che comprende buona parte dei paesi del Sud America come Uruguay, Paraguay, Brasile meridionale fino ad alcune zone dell'Argentina. Si conoscono diverse varietà geografiche anche se per alcune non è chiaro se si tratti di specie separate. La lunghezza massima riportata è 'di 25 cm in acquario, ma in natura pare non superare mai i 17 cm per i maschi, mentre le femmine raggiungono raramente i 14 cm. In natura colonizzano acque tranquille a corrente lenta, con molta vegetazione. Vivono su fondi soffici, sebbene depongano su su-perfici compatte. Come per altri geophagini si nutrono setacciando il materiale del fondo con la bocca in cerca di piccoli invertebrati. I valori chimici dell'acqua sono diversi a seconda della zona di diffusione, ma sempre in un range di pH acido e bassa durezza. Liebel riporta che G. balzami pare tollerare
temperature piuttosto basse, frequenti in cattività. Il dimorfismo sessuale non è molto evidente, il maschio ha la pinna dorsale molto grande nera con un punti chiari e bordata di rosso e di bianco, negli anni può sviluppare una gibbosità moderata sulla fronte. Questa specie è piuttosto vivace, ma può coabitare tranquillamente con specie di taglia simile pacifiche come Acarichthys heckeli e Geophagus surinamensis. I maschi sono piuttosto intolleranti verso i loro simili e tendono a molestare le femmine per cui è bene non limitarsi ad allevare una sola coppia, ma bisogna calcolare che ogni femmina dovrà avere spazio per stabilire e difendere un territorio al cui interno sceglierà un rifugio così stretto da far entrare lei e non il maschio. Per questo motivo si dovrebbero allevare questi pesci in acquario di almeno 150 cm di lunghezza. Per l'alimentazione non ci sono problemi, accettano sia mangime vivo che surgelato od in scaglie e spesso setacciano il fondo alla ricerca di particelle edibili. La qualità dell'acqua richiede una scrupolosa attenzione pena l'esplosio ne di patologie come l'Hexamita. E’ indispensabile un ottimo filtraggio (senza però un eccessivo movimento dell'acqua) che, in aggiunta a cambi d'acqua settimanali, aiuterà a tenere al minimo i livelli di nitriti e nitrati. Seguendo queste regole elementari la riproduzione avverrà senza problemi. Sono le femmine a stabilire un territorio che ha un raggio che può arrivare a 100 cm, per cui è bene ospitarne almeno due con un maschio in un acquario da 250 litri minimo. La femmina pronta per la deposizione pulisce un substrato all'interno del proprio territorio ed il maschio da inizio al corteggiamento. Vengono deposte fino a 600 uova color avorio che sono sorvegliate unicamente dalla femmina che dopo 24-48 ore le prenderà in bocca covandole per altri 6-8 giorni, periodo in cui non si alimenterà. Prima di essere prese in bocca le uova vengono coperte con un po' di sabbia, ma non se ne conosce il motivo. Femmine nervose od inesperte raccolgono le uova anche entro 12 ore dalla deposizione senza però pregiudicare l'esito della riproduzione. Quando nascono gli avannotti misurano 4 mm e possono essere nutriti con infusori e vermi micro, dopo 2 o 3 settimane si può passare alle artemie. La crescita è molto lenta, all'età di un anno, quando raggiungono la maturità sessuale sono circa 8 cm di lunghezza. Si sono verificati casi in cui il maschio ha partecipato alla cova delle uova.
Tratto da Information Pamphlet voi. 126. della British Chiclid Association.