testo e foto di Michel Keijman

Uno tra i paesi dell'America centrale acquaristicamente non ancora molto conosciuti è senza dubbio Panama. Questo paese che al nord confina con il Costa Rica e a sud con la Colombia, è formato da una grande diversità di zone d'interesse paesaggistico e


Cichlasoma atromaculatus

Neetroplus panamensisi

Archocentrus nigrofasciatus

Chuco sp. Rio Guapo

Amphilophus calobrense

Specie non identificata

Archocentrus nanoluteus

Vieja breidhori

Vieja tuyrensis

faunistico. Così il nord-ovest è composto principalmente da piatte pianure con una vegetazione estremamente arida, il nord-est è caratterizzato dal vulcano Baru e la catena montuosa Talamanca. Oltrepassando questa catena montuosa (la sua vetta più alta misura 3336 metri) la vegetazione cambia da una flora piuttosto arida ad un'oasi verde coperta di Tillandsie, Bromeliacee ed Orchidee. Qui piove praticamente tutti giorni, perché le nuvole che dall' Oceano Atlantico si spingono verso sud devono salire (e perciò riversano le loro acque) per poter oltrepassare la catena montuosa di Talamanca. Inoltre qui ci sono diverse specie che non si trovano altrove in Panama. Per esempio, qui si trovano diverse specie di Dendrobatidae. Più in là verso il centro del paese incontriamo una delle meraviglie del mondo, il Canale di Panama. Questo canale, scavato all'inizio di questo secolo, era diventato un'enorme fonte di guadagno per gli Stati Uniti, che per decine di anni ne ebbero il mo-nopolio, è tornato recentemente sotto la sovranità di Panama. Il Canale crea un collegamento con il già esistente lago di Gatun, mettendo in comunicazione l'Oceano Atlantico situato sulla costa settentrionale e l'Oceano Pacifico sulla costa meridionale. La buona posizione centrale del lago di Gatun ha abbreviato di parecchi anni i lavori di scavo del canale. In mezzo al lago di Gatun si trovano zone di interesse paesaggistico e faunistico che per un normale visitatore sono territori vietati, perché in quei piccoli mondi a sé si trovano degli animali che sono endemici. Noti istituti di ricerca, come il Smithsonian, già da tanti anni fanno ricerche sulla flora e sulla fauna di queste isole verdi (delle quali l'Isla Barro Colorado è la più conosciuta) nel lago di Gatun. Le terre intorno al Lago di Gatun sono delle vere oasi di verde e sono abitate da molti animali tropicali, pappagalli, tucani, dendrobatidi, ma si trovano qui anche formichieri, scimmie urlatrici e giaguari. Più in là verso sud, dunque al est del Canale di Panama dietro i laghi di Bayano, comincia la foresta vergine del Darien. Quest'ultima e più grande fitta foresta vergine sorpassa perfino il confine con la Colombia, dove in gran parte copre la superficie di quel paese. La zona del Darien viene anche chiamata "l'Inferno verde" per la sua impenetrabilità. Attraverso "il cuore verde" di Panama passa la Carretera Interamericana, che comincia in Messico attraversa i paesi del Guatemala, Nicaragua e Costa Rica e termina in Panama. Questa traversata pianificata attraverso l'America centrale termina a Yaviza, vicino al fiume Chucunaque. Il governo di Panama ha programmato per l'anno 2000 la traversata verso la Colombia. Esaminando questo proposito si capisce che andrà persa una grande area di foresta equatoriale tropicale, anche soltanto costruendo questa strada. Per non parlare del fatto che questa traversata dall'America Centrale all'America del Sud favorirà il passaggio di un numero più elevato di persone in questa zona. Certamente nell'area di Darien non si può parlare di strada, perché questa "strada" fin dal lago di Bayano non è altro che un largo sentiero sabbioso solidificato con ghiaia e ciottoli. E' un vero peccato che proprio in questa zona di Panama non si tenga seriamente alla conservazione della natura. Grandi aree della foresta equatoriale tropicale verde, un tempo così splendide, vengono rase al suolo in massa. Grandi camion trasportano gli immensi alberi segati in pezzi nella direzione di Panama City, dove vengono trasbordati nelle navi che li portano nei paesi che li richiedono. Non si sa per quanto tempo ancora potrà resistere questa grande foresta, visto il continuo disboscamento ed i progetti del governo di Panama di aprire questa zona. Nonostante queste pessime prospettive, bisogna anche dire che esistono molte zone di interesse paesaggistico e faunistico protette a Panama, che vengono mantenute e protette nel tipico modo dell'America centrale (pochi mezzi per poter eseguire una buona politica di protezione). Ma al di fuori di queste annotazioni il paese ha veramente tanto da offrire. Così nel nord di Panama ci sono tanti stupendi fiumi dove, praticamente in tutti, scorrono acque limpide, mentre nel sud, sotto la linea di Panama City i fiumi sono simili a quelli sud-Americani, con lente acque torbide. Questa diversità comincia a manifestarsi all'altezza del Canale di Panama. Il lago di Gatun. Questo lago che forma un collegamento tra le estremità del Canale di Panama è un enorme bacino che viene nutrito da fiumi quale il Gir , il Trinidad ed il Gatun. La limpidezza del lago di Gatun dipende principalmente della posizione del vento, rispetto all'osservatore in quel preciso momento. I battelli che navigano sul lago non influiscono; generalmente si può dire che l'acqua è limpida. Una differenza c'è per quanto riguarda la vista sott'acqua, in lontananza o in profondità. Nuotando con il boccaglio si può vedere in avanti anche per 10 m. senza avere un'immagine torbida. Guardando verso il fondo ci sono però delle differenze. Spesso non è possibile avere una visione limpida verso il fondo, il che fa supporre la presenza di diversi strati d'acqua che portano con sé diverse sostanze che disturbano la vista. I valori dell'acqua che ho misurato, nel mese di gennaio 1998 (e dunque nel periodo asciutto) nel lago di Gatun (vicino alle chiuse di Gatun) sono i seguenti: pH 7, 4, microSiemes/cm 790 con una temperatura dell'acqua di 30 C. In questo grande lago si trova una fauna di pesci che parzialmente è naturale e parzialmente artificiale. Parliamo qui di generi e specie originarie del sud-America, come Astronotus occellatus e Cichla ocellaris. Quest'ultimo gigante e predatore di pesci è stato introdotto negli anni 60, ha saputo svilupparsi ed ora è presente in gran numero in ogni parte del lago, arrivando ad una lunghezza di 60 cm. Secondo il mio parere non si avevano notizie riguardo a presenze di Astronotus occellatus nel lago di Gatun - ma nel frattempo anche questa specie è stata introdotta dell'uomo, così in questo modo si è contribuito alla falsificazione della fauna. Un'escursione con il boccaglio lungo le sponde del lago Gatun all'altezza delle chiuse omonime mi ha insegnato che sia Astronotus occellatus sia Cichla occellaris sono molto schivi: infatti come tentavo di avvicinarmi scappavano verso le mura di piante acquatiche che arrivano sino alla superficie dell'acqua. Le Cichla del lago Gatun presentano su tutto il corpo dei bellissimi puntini argentei ed una bella zona rossa nella parte mascellare. Nonostante il fatto che Cichla ocellaris sia il più grande predatore di questo lago, anch'esso ha problemi di sopravvivenza. Il fatto è che nel lago ci sono anche le Tilapie, che sono enormemente voraci e si molti-plicano con estrema velocità. Come nel resto dell'America centrale, anche qui la Tilapiaè una vera minaccia per la popolazione dei pesci (nonostante che questo pesce è stato introdotto nel lago dall'uomo). Queste Tilapie, che arrivano anche a 40 cm di lunghezza, predano molti dei nidi delle altre specie di pesci che si trovano nel lago. Così si cibano anche degli avannotti del predatore Cichla ocellaris. A ciò va aggiunto il fatto che anche la popolazione indigena pesca queste Cichla per scopi alimentari. Durante la soprannominata escursione con il boccaglio ho potuto osservare molte Cichla, che immobili stavano in mezzo o davanti ai grandi gruppi di piante acquatiche in attesa di prede. Questi esemplari, che raggiungono 40 cm. di lunghezza, stavano il più delle volte in gruppetti di 3 o 4 ; alcuni degli esemplari adulti mostravano grandi bozze frontali. Durante la visita al lago di Gatun ho scoperto, ad una profondità di 4 - 5 metri, delle fosse nel fondo paludoso, mentre non si vedevano i pesci. Questi grandi buchi, larghi 60 cm e talvolta profondi 20 cm, venivano utilizzati dalla Cichla ocellaris per covare i piccoli. Una ricerca mi ha fatto capire che questi nidi in quel momento erano in uso, perché dentro c'erano delle larve e qualche volta anche avannotti. Anche qui il genitore, (od i genitori,- ci sono poche notizie riguardo la cura della cova di Cichla ocellaris) accorgendosi della nostra presenza lasciava il suo nido, e quindi non difendeva i suoi giovani. Il numero delle larve era notevolmente alto. Altre specie di pesci che si trovano nel lago sono Vieja maculicauda e tuyrensis e carpe, anche loro introdotte dall'uomo, e di conseguenza partecipano all'alterazione della fauna locale. Vieja maculicaudaè presente in modo dominante nel lago di Gatun, considerato il grande numero di esemplari che curavano la cova. Splendidi esemplari colorati con zone di rosso intenso nelle parte della testa e del petto lunghi 30 cm, nuotavano specialmente nella vicinanza delle sponde ma, anche qui, quasi sempre tra le piante acquatiche, che crescono fino alle sponde. Vieja maculicauda non è così schivo come Cichla ocellaris, così talvolta potevo avvicinarmi anche sino a due metri di distanza e osservarli bene. Un altro pesce, che durante la mia escursione ho visto purtroppo raramente, era Vieja tuyrensis. Anche questa specie è schiva come la Cichla ocellaris e scappa al minimo tentativo di avvicinamento. La zona di diffusione della Vieja tuyrensis inizia nel lago di Gatun e finisce nel sud di Panama nel bacino di Rio Chucunaque. Questa specie, che si trova soltanto a Panama, non è un pesce spettacolare, per questa ragione forse lo si vede soltanto raramente in un acquario. Il colore di base, è grigio con molti puntini e bande (dipende dal luogo di ritrovamento) e la sua lunghezza può raggiungere 30 cm. Secondo il suo umore, la parte della testa si colora di scuro fino ad arrivare al nero, e verticalmente appaiono strisce traversali sui fianchi, che danno a questo pesce un disegno ricco di contrasti. La specie mostra costantemente questo disegno durante la cura della cova. A circa due ore di macchina da Panama City si trova la costa caraibica, con il porto più importante, Colòn, situato sul Canale di Panama. Questa città piuttosto grande è costituita da una popolazione principale di abitanti Afro-Coloniali, che discendono direttamente dagli schiavi che un tempo furono portati qui, contro la loro volontà, per lavorare nelle miniere. Questo gruppo di popolazione risulta più concentrato nelle province di Colòn e Darien. Colòn è considerata la città più pericolosa e criminale del paese. Non è un'eccezione vedere in pieno giorno delle persone camminare in

strada con la pistola. Un buon esempio sono i supermercati, dove sulle porte d'entrata sono affissi grandi poster con su scritto di lasciare le armi fuori dal supermer-cato. In breve: Colòn è un posto dove imperversa la corruzione, ed è meglio non metterci piede, se possibile. L'altra parte della provincia è la splendida costa orientale, per il momento ancora inviolata. Girando in macchina sulla stretta strada costiera in direzione della località di Portobelo e godendo i stupendi panorami della costa caraibica alla sinistra ed i paesaggi sempre più verdi alla mia destra, pian piano svanisce il sapore amaro della criminale città di Colòn. Senza avere nessuna idea di come potrebbe essere la località di Portobelo mi fermo poco prima dell'entrata, per dare uno sguardo ai vecchi resti di un insediamento spagnolo risalente all'anno 1597 (i Spagnoli usavano questo piccolo insediamento per difendere tutta la costa Panama). Alcuni resti di mura con un certo numero di cannoni sopra, indicano dove un tempo doveva trovarsi la fortezza. Dopo una breve sosta proseguo il viaggio nella direzione di Portobelo, mentre nel frattempo ho saputo che la localitàè priva di albergo per pernottare. Strada facendo avevo già visto una cosidetta "Caba-as", e avevo deciso di spostare al giorno dopo la visita a Portobelo. Chiedo informazioni al ristorante attiguo alla "Caba-as", e vengo a sapere che la Caba-as era libera per due notti. Precedenti esperienze nel!' America-Centrale hanno abbassato drasticamente la mia schizzinosità riguardante gli alloggi. E anche questa volta la stanza corrispondeva perfettamente allo standard centro-americano. Stanza spaziosa compresa di mosquitos e gechi, niente acqua calda, niente carta igienica, e un tetto di lamiere ondulate di asbesto, ed una magnifica temperatura media notturna di 32 C. Nel ristorante dove speravamo di cenare erano stati venduti proprio in quel momento l'ultimo pezzetto di carne e l'ultimo pesce. L'unica cosa che il cuoco aveva ancora a disposizione nel suo congelatore era Tortuga, ossia tartaruga marina. Anche se è considerato un cibo perfettamente normale nelle regione costiere dei paesi dell'America Centrale, abbiamo preferito bere due birre per fare poi un "bel sonnellino". Il giorno dopo ci siamo alzati presto per esplorare la località di Portobelo ed i dintorni con i suoi fiumi. Per esplorare Portobelo ci volevano soltanto 3 minuti, così abbiamo potuto dedicare il resto del giorno ai tanti fiumi che si trovano nei dintorni. Vicino a Sant'Antonio abbiamo osservato un cartello dove c'era scritto che noi ci trovavamo nel Parque Nacional Portobelo, che a sua volta era sotto la supervisione del INRENARE (Instituto de Recursos Naturales Renovables). In principio non potevamo portare via nessuno dei pesci pescati qui, perché erano sotto la protezione del INRENARE. Dopo aver visitato alcuni piccoli fiumi come il Cascajal ed il Nombre de Dios, abbiamo proseguito per la borgata di Palenque. A Palenque termina la strada, ed abbiamo chiesto se c'era un fiume lì vicino. Infatti c'era, e dopo circa 10 minuti di macchina su un sentiero che non era altro che una traccia polverosa, abbiamo trovato un fiume con splendida acqua chiara e limpida, con il nome di Cuango. Questo fiume aveva qualcosa di verginale, e dopo avere misurato i valori dell'acqua (pH 6,0, Us/cm 1050 con una temperatura dell'acqua di 28,5 C) non abbiamo potuto resistere a prendere la nostra attrezzatura per fare subito un'escursione nella meravigliosa acqua calda. Nell'acqua c'era abbondanza di vita, così abbiamo incontrato dei pesci che in molti altri paesi dell'America-Centrale non avevamo ancora visto. Per nominare alcuni specie: Gobiesox nudus, una specie di Gobide che si è completamente adattata a vivere in acqua corrente. Con una speciale ventosa questo pesce si ancora ai sassi che di solito si trovano nel mezzo della corrente, per qui nutrirsi raschiando le alghe dalle pietre. Abbiamo incontrato anche un rappresentante della famiglia delle Soleidae cioèTrinectenspaulistanus. Questo pesciolino, assomigliante ad una sogliola arriva ad una lunghezza massima di 12 cm e vive specialmente sul fondo sabbioso del Rio Cuango. Ma anche Siluridi molto somiglianti ad Ancistrus, Caracidi come Brycon guatemalensis e Curimata magdalenae, una specie di Gobide a me sconosciuta con un bel disegno a sfumature marroni con dei begli occhi colorati di verde. Al di fuori di queste specie a me sconosciute c'era anche Aequidens coeruleopunctatus. In un braccio tranquillo del Rio Cuango abbiamo trovato questa specie tra le sponde coperte da rami. Questa specie, che fa parte degli Aequidens, è l'unica diffusa fino all'America centrale e che si trova anche in Sud America. Questo pesce è la prova vivente che Panama è una zona di passaggio per la fauna dei pesci dall'America centrale al Sud America. In questo tranquillo braccio di fiume abbiamo trovato parecchie altre specie di diverse famiglie. Così erano presenti dei Gobio fluviatilis alcuni rappresentanti di Awaous, Gobiomorus e Sicydium, ma anche Caracidi delle famiglie Astyanax e Roeboides e naturalmente anche ovovivipari del genere Poecilia. Con nostra sorpresa abbiamo incontrato anche un ciclide che, sia come forma sia come costituzione, assomigliava ad un C. salvini che ha una grande diffusione nell’America Centrale. Ma come colore non vi assomigliava proprio per niente. Il colore base di questa specie era giallo-argilla, con un certo numero di punti neri sui fianchi, proprio sotto la linea laterale. Proprio al di sotto di questi punti, all'inarca in mezzo ad essi, si trovavano altre macchioline nere. Una caratteristica specifica riguarda la zona nera nel punto di attacco della pinna pettorale. Questa specie ha anche una macchia nera sulla pinna dorsale, ed è praticamente sempre presente come carattere dominante. Con molta fatica riusciamo a catturare 12 esemplari di questa specie, cosa rara in questo luogo. Di questo pesce non si sa ancora se si tratti di una specie "nuova" o se è una variante sconosciutadi "Cichlasoma" atromaculatum. Se è vera quest'ultima supposizione, vuoi dire che ancora un'altra specie si è introdotta nell' America-Centrale, provenendo dal Sud-America. Ulteriori ricerche potranno rispondere a questo quesito. Per il momento le diamo il nome di "Cichlasoma" sp. Cuango. In questo braccio laterale abbiamo trovato anche moltissimi gamberi della famiglia Macrobrachium (chiamati anche con il nome di gamberi dalle braccia grandi), che cercavano il loro cibo tra i sedimenti delle rive. Nei nostri 4 giorni di permanenza il Rio Cuango è riuscito sempre e nuovamente ad affascinarci. E' con nostalgia che ripenso al fiume immerso in un oasi di tranquillità, fiume con una splendida acqua limpida e soprattutto di temperatura piacevole. Subito dopo il lago di Bayano inizia la terra di nessuno, per darle un nome. Questa zona di Panama è forse la parte meno popolata del paese. Non senza qualche ragione, perchéè talmente ostile che per parecchie persone non è attraente stabilirsi qui. Inoltre è anche molto distante dalle grandi città, con pessimi collegamenti. Peròè qui che la natura può seguire ancora la sua propria strada, senza dover dare spazio a tutto e a tutti, come succede nei dintorni delle grandi città di Panama. Come pure nella provincia settentrionale di Bocas del Toro, anche qui troviamo una natura lussureggiante che rispecchia la sua origine. Peccato però che durante le visite in questa zona si nota l'opera di disboscamento delle foreste equatoriali, un tempo così maestose. Da questa zona, con i camion, vengono portati via grandi quantità di legno di qualità dura. Per fortuna la stragrande maggioranza del Panama orientale è ancora coperta dalla foresta equatoriale - anche se non si sa per quanto tempo ancora. Più ci dirigiamo verso est, e più ci avviciniamo alla provincia di Choco, con il Parco Nazionale di Darien nel suo interno. Ma ancora prima di raggiungere la zona di Darien, subito dopo il lago di Bayano, comincia un tratto di regione molto interessante, dal punto di vista acquaristico. A circa mezz'ora di macchina dal ponte che passa sopra il lago di Bayano, si trova il Rio Parti. Questo fiume stretto con acque lente, che nel periodo di secco (da dicembre sino alla fine di febbraio) trasporta appena 50 cm. di acqua, sembrava possedere una fauna ittica estremamente interessante. Al nostro arrivo sulla sponda del Rio Parti abbiamo posteggiato la jeep ed i nostri occhi hanno cominciato ad osservare l'acqua che mormorava serenamente. I dintorni del Rio Parti si potevano definire tranquilli; i rumori consistevano principalmente in grida di uccelli che si trovavano nella zona verde lussureggiante. Come prima cosa abbiamo misurato i valori dell'acqua, che erano i seguenti: pH 8,0 , microSiemens/ cm 2300 con una temperatura dell'acqua di 27 C. Dalla conduttività potevamo dedurre che si trattava di un tipo di fiume completamente diverso da quelli che avevamo visitato prima. A causa del livello estremamente basso dell'acqua era molto difficile nuotare con il boccaglio. Insom-ma, nel Rio Parti abbiamo nuotato alla meglio, praticamente a gattoni. La visibilità di questa fiume non era sempre buona. Nonostante l'acqua fosse leggermente torbida, abbiamo potuto osservare bene che tipi di pesci si trovavano qui. Eravamo colpiti dal fatto che i salmoni ci venivano proprio addosso. I Caracidi che essenzialmente appartenevano alla famiglia Astyanax, non erano per niente schivi, e non temevano di beccare la nostra pelle che in alcuni parti si stava spellando. La densità di pesci in questo fiume era enormemente alta; grandi quantità di ovovivipari ma anche ciclidi, scattavano davanti ai miei occhiali subacquei. Qui ho visto per la prima volta il Cichlasoma calobrense in carne ed ossa. Dal punto di vista acquaristico questa specie può essere considerata una novità perché soltanto pochi acquariofili l'hanno allevata. Possiede una testa piuttosto appuntita, come altri pesci che ingeriscono piccole particelle alimentari frammiste a terra, che si trovano in America Centrale. Il Cichlasoma calobrense, proprio come alcuni esemplari della specie Ampbilophus labiatus, ha le labbra ingrossate che negli esemplari adulti possono essere perfino un po' rivolte all'indietro. Il colore base di questa specie è costituito da un sottofondo scuro frammisto ad un verde lucente. Tutto il corpo è disseminato da puntini di colore marrone-ruggine, che si trovano anche nella coda e nelle estremità della pinna dorsale e della pinna anale. Di questa specie abbiamo trovato soltanto esemplari giovani. Proprio nel Rio Parti ci colpì il fatto che ci stavamo avvicinando al Sud-America. Infatti, qui abbiamo trovato dei Loricaridi in ragionevoli grandi quantità che appartenevano a diverse famiglie. Abbiamo trovato una specie di Ancistrus a me sconosciuta, Crossoloricaria variegata, Hypostomuspanamensis e Sturisoma panamense. C'erano poi ancora altri elementi che indicavano una fase di transizione verso una fauna di pesci Sud-Americana. Qui abbiamo anche trovato Characidium spec. che aveva una lunghezza massima di 4 cm., ma c'era anche un altro rappresentante della famiglia Characidium, più grande della specie nominata prima. Quest'ultima raggiungeva la lunghezza di 10 - 11 cm. ed aveva un colore base biancastro con sopra un disegno scuro. Questi pesci vivevano nei regni fluviali del Rio Parti, dove i maschi dominanti difendevano i grandi massi rocciosi contro altri della stessa specie, e perfino contro altri pesci. Al di fuori di queste specie abbiamo trovato Neetroplus panamensis, il quale si suppone si trovi nella zona del canale e non nel bacino fluviale del Rio Chepo. Poi c'era una grande rappresentanza di Geophagus crassilabris; specialmente esemplari giovani e semi adulti mi nuotavano intorno in gran numero durante l'escursione. Il Geophagus, che cova le sue uova in bocca, è un'apparizione interessante ed è riconoscibile dalla sua forma tipica, con testa appuntita (alcuni esemplari adulti posseggono una piccola bozza frontale) e labbra piatte, sporgenti. La colorazione è molto varia. Un sottofondo scuro ed una lucentezza verde sui fianchi del tronco, una coda colorata di giallo chiaro e del rosso nelle pinne dorsali e ventrali: questi sono i colori predominanti di questa specie, che può arrivare anche ad una lunghezza di 26 cm. Nel Rio Parti abbiamo trovato anche un numero elevato di Aequidens coeruleopunctatus. Per quanto riguarda il colore: questo non era spettacolare in questo variante geografica. Quello che mi colpì durante l'escursione era la grande quantità di coppie di Aequidens coeruleopunctatus con figli. Nelle zone più tranquille (per di più in vicinanza delle sponde del Rio Parti) c'erano piccole coppie con i loro figli. Quando cercavo di avvicinarmi a loro, queste nuotavano verso le parti più profonde del fiume per garantire in questo modo la sicurezza ai piccoli. Dopo aver passato praticamente un intera giornata all'interno del Rio Parti, verso la fine del pomeriggio abbiamo goduto un ultimo vista di questo posto ed dei suoi dintorni che erano caratterizzati da una serena tranquillità, per fare poi ritorno a Panama City. Subito dopo aver passato la catena della Cordilera de Talamanca comincia un territorio tropicale fantastico, unico. Questo territorio è noto tra gli scienziati della natura di tutto il mondo per la sua flora e la sua fauna uniche. Poiché le nuvole che giungono dal mare caraibico devono salire per passare sopra la soprannominata catena, esse fanno cadere enormi quantità di pioggia. Se dall'asciutto Golfo di Chiriqui si sale sulle montagne, raggiungendo la vetta più alta di circa 2400 m., si arriva in un mondo completamente verde. Da questa parte della montagna crescono grandi quantità di Bromeliacee, Tillandsie ed orchidee. Nelle banchine crescono grandi Heliconia ed ai lati della strada, che si trova ancora in buono stato, crescono erbe alte diversi metri. Ci stiamo muovendo in un altro mondo, ma nel frattempo non dimentichiamo che siamo qui per i pesci. Soltanto in questa parte di Panama si trovano una quantità di specie recentemente descritte, soprattutto "Cichlasoma" nanoluteum, Tomocichla spec. e poi l'Amphilophus bussingi, che si

trova anche in Costa Rica. Incontrato il primo fiume ci fermiamo per vedere che tipo di pesci potrebbero trovarsi qui. Per prima cosa abbiamo misurato i valori dell'acqua che davano i seguenti dati: pH 5,4 , microSiemens/cm 600 ed una temperatura dell'acqua di 25,5 C. Dopo la misurazione di questi valori, abbiamo tentato la nostra fortuna all'interno del Rio Ca-aza. Questo è un fiume con una profondità massima di 1.30 m. Il fondo è costituito principalmente da sabbia, ciottoli e ghiaia. Il punto della sponda dal quale ci siamo immersi era completamente coperto da una specie di erba altissima all'interno della quale si sentiva il gracidare delle Dendrobatidae. Una volta abituati alla temperatura dell'acqua, pian piano siamo saliti su per il Rio Caaza. Ho visto subito alcuni esemplari, della specie non ancora descritta, di Tomocichla. Nuotavano controcorrente con movimenti come lampi, e dunque fuori dal mio campo visivo. In una zona del fiume, dove la corrente era meno veloce, ho incontrato "Cichlasoma " nanoluteum che appartiene a quella famiglia. Nei banchi di sabbia accanto alle sponde c'erano diverse coppie, sia con i piccoli, sia occupate a pulire il substrato dai sedimenti per le loro covate. Questi pesci di un colore giallo sgargiante erano presenti in gran numero, perfino insieme con "Cichlasoma nigrofasciatum". In natura risulta che queste specie, le quali vivono una accanto all'altra, non si incrociano tra di loro. Nel Rio Caaza, controcorrente in un rifugio di legno stagnante nell'acqua, ho trovato anche Parachromis loisellei. Ho potuto contare soltanto pochi piccoli esemplari, che come mi avvicinavo scappavano subito via per non farsi più ritrovare. Oltre ai ciclidi già nominati, ho trovato anche un grande numero di ovovivipari della specie Poecilia salvatorìs, dotati di splendidi colori, e che raggiungono grandi dimensioni. Anche gli Astyanax fasciatus che si trovano in tutta l'America Centrale, erano presenti qui in numero elevato. Questa specie era costantemente impegnata nel rapire i piccoli dei ciclidi che stavano covando. Più tardi quel giorno, scendendo con la corrente, abbiamo incontrato la specie di "Cichlasoma bussingi”, descritta da Loiselle nel 1997. Questa è presente in quantità insignificante. Assomiglia al "Cichlasoma alfari” ma si distingue per la presenza di punti neri sui fianchi del corpo. Per puro caso siamo riusciti a catturare un esemplare quasi adulto, che abbiamo fotografato e poi nuovamente liberato nel fiume. Più tardi quel pomeriggio abbiamo scoperto una femmina che curava la prole ed abbiamo preso alcuni piccoli da portare a casa, perché questa specie praticamente non si trova nei nostri acquari. Dopo questa giornata passata nel Rio Caaza, la mia visita a Panama stava per finire ed il giorno dopo sono partito verso Panama City, per volare poi verso l'Olanda, assieme a stupendi pesci, ricordi, e l'intenzione di ritornare certamente qui.

Vista la grande quantità di specie di Caracidi, Loricaridi e perfino Ciclidi che si trovano prevalentemente in Sud-America, si può supporre che Panama sia per quanto riguarda per la flora e la fauna, una zona de transizione tra i continenti dell'America Centrale e del Sud-America. Bisogna anche dire che sia la flora che la fauna dal Sud-America avanzano verso il nord, dunque verso l'America-Centrale, e non il contrario. Le prossime spedizioni a Panama molto probabilmente potranno chiarire meglio questa migrazione, specialmente per ciò che concerne la fauna ittica, dal Sud-America verso l'America Centrale.

 

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