testo e foto di Michel Keijman
Dopo molte vicissitudini tassonomiche che l’hanno fata ascrivere di volta in volta ai
generi Herichthys, Parapetenia ed altri, questa specie è stata classificata come Vieja argentea. La sua diffusione è molto vasta e comprende regioni del Messico e del Guatemala estendendosi fino al Rio Subin e Sayaxvhé nel nord e d al Rio Corzo Chancalà e San Pedro che fanno parte dell’area del Rio Usumacinta. V. argentea vive anche nei fiumi Tulija, Pichucalco, Playas e Tancochapo, questi ultimi due appartengono al bacino del Rio Tonala e rappresentano il limite occidentale dell’area di diffusione. Nel bacino del Rio Coatzacoalcos invece vive una specie strettamente imparentata, Vieja regani. E’ molto difficile dare un’esatta descrizione della livrea di questa specie e credo sia meglio fare sempre riferimento alle fotografie. Tipiche sono le fasce nere orizzontali sulla fronte, quasi sempre visibili, quella superiore corre dietro agli occhi dove finisce in una macchia. nella zona soprastante si può vedere un’area scura che, a seconda delle condizioni del pesce, può sembrare una banda nera. Il corpo è bianco grigiastro disseminato da puntini neri. Sulla schiena è visibile un segno nero che è più piccolo nelle femmine, mentre sulla coda è presente una macchia nera. Con l’età il colore di fondo diventa di un grigio metallico più intenso da cui il nome della specie argentea. La struttura del corpo è tipica del genere, ma V. argentea si distingue dalle altre specie per la lunghezza della pinna caudale, veramente notevole. I maschi raggiungono i 30 cm di lunghezza, mentre le femmine arrivano a 25. Nel 1985 ho visto per la prima volta, nell’acquario di un amico tedesco, un esemplare di questa specie, che all’epoca non era ancora stata descritta, arrivato in una spedizione proveniente dal Messico. Qualche anno dopo J.C. Nourissat ne aveva portati di ritorno dal Guatemala, nonostante lui e Allgayer avessero cercato di catturarne in gran numero solo pochi esemplari arrivarono vivi in Europa. Purtroppo non è stato possibile riprodurli, nonostante la grande domanda degli appassionati. Solo nel 1987 e nel 1989 I. Kranz e Uwe Werner riuscirono a far arrivare vive in Europa molte V. argentea, ma anche questa volta non ci furono riproduzioni. Anch’io sono andato in Messico alla ricerca di Ciclidi, nel 1989 ho visitato il bacino del Rio Pichucalco ed in un piccolo fiume vicino al villaggio di Santa Ana ho trovato tre varietà di V. argentea, senza però riuscire a catturarne nessuna. Nel 1991 ho trovato questa specie nel Rio Corzo, un bellissimo fiume dall’acqua blu che scorre a sud di Palenque, ma ancora una volta non sono riuscito a catturarla. Nel 1993 J. Detaille, van Engelen, H. van Heusden, C. Visser ed io siamo tornati in Messico ancora una volta per cercare Ciclidi ed ovviamente con la speranza di catturare V. argentea. per primo abbiamo esplorato il fiume Santa Ana, ma senza successo, poi ci siamo spostati verso le cascate di Salto De Agua nel Rio Tulija, qui per la prima volta, abbiamo visto un gran numero di esemplari di Vieja argentea, tutte molto piccole e sempre impossibili da catturare. Almeno sapevamo che vivevano nell’estuario del Rio Tulija. per avere più fortuna abbiamo cercato una zona dove la corrente fosse meno forte, in un’ampia ansa del fiume con il fondale argilloso siamo potuti entrare in acqua e con una rete a traino abbiamo catturato diversi Thorichthys helleri e12 V. argentea, 9 tra cui sono arrivate sane e salve in Olanda. Questa specie è molto tranquilla, il suo comportamento si può paragonare a quello di Vieja heterospila, e l’aggressività intraspecifica è minima. Io non ho mai visto i miei pesci mordersi o ferirsi, né tantomeno scavare. Non so come si comportino con le piante perché nell’acquario in cui le ho allevato non ce n’erano, ma visto che le altre Vieja sono vegetariane... Ho nutrito i miei pesci con una dieta molto varia, Artemie adulte, pellets per Koi, larve di zanzara e gamberi crudi. In natura questa specie si nutre di alghe, piante, insetti, molluschi, crostacei e detriti. Poiché non sono molto rapidi nel catturare il cibo è bene non farli coabitare con pesci voraci che ne pregiudicherebbero la crescita. I miei esemplari hanno raggiunto molto lentamente i 27 cm di lunghezza nonostante mangiassero abbondantemente. Alcuni tra i piccoli arrivati dall’America dopo due anni erano lunghi 25 cm e mostrano una lieve differenza di colore rispetto a quelli che ho portato con me dal Messico, non è visibile la colorazione argentea negli adulti e gli opercoli branchiali non sono violetti. Nonostante fossi sicuro di avere sia maschi che femmine non ho mai assistito a corteggiamenti e riproduzioni. Tra i miei pesci non si sono formate coppie mentre alcuni esemplari importati in Belgio hanno cominciato a riprodursi quando misuravano 20 cm di lunghezza. Durante la riproduzione l’aggressività aumenta considerevolmente, la coppia stabilisce un territorio che difende con forza. La livrea riproduttiva è affascinante, il corpo assume una luminosità grigio-nera ed appaiono da due a cinque fasce verticali nere, ma quella sulla coda e poco visibile. Quando entrambi i partner hanno scelto il territorio la femmina comincia i preparativi per la deposizione su un substrato orizzontale scoperto, pulito con molta attenzione. Dopo due o tre prove la femmina inizia la vera deposizione delle uova che possono essere centinaia. Le uova, piccole e trasparenti, si schiudono dopo tre giorni alla temperatura di 27°C. Le larve sono custodite in buche preparate precedentemente dove rimangono fino a quando possono nuotare liberamente, 6 o 7 giorni più tardi. In questa fase i genitori sono molto aggressivi nei confronti di tutti gli altri pesci presenti nella vasca. Per me è ancora un mistero il motivo per cui gli esemplari selvatici che avevamo catturato durante i nostri viaggi non siano mai riusciti a riprodursi. Purtroppo i discendenti dei pesci importati dagli USA si sono quasi tutti estinti e questo è un altro ottimo motivo per allevare Vieja argentea, tentarne la riproduzione per far sì che possa diffondersi tra gli appassionati.