testo e foto di Gerard Semence

Nella letteratura specializzata si parla spesso della località denominata Maleri che in realtà è costituita da un insieme di 3 isole, Nankoma, Nakantenga ed al centro Maleri, la più grande, che fanno parte di una riserva naturalistica protetta dal 1980. Ma per abitudine o forse per compiacenze varie è qui che Stuart Grant, che ha la sua base a solo un'ora e mezza di distanza, ha potuto pescare senza problemi fino al 1991 quando, durante un controllo, gli sono stati sequestrati la barca, l'attrezzatura ed ovviamente tutti i pesci... Da allora non si azzarda più a pescare in quelle zone. Quindi sono 6 anni che le Aulonocara "Maleri Maleri" selvatiche non sono più esportate, questo è anche il motivo per cui la varietà A. sp. "Maleri" è più arancione del solito, infatti proviene da Chidunga Rock o Chipokae, una ventina di chilometri a sud delle isole Maleri. A questo punto mi sembrerebbe logico chiamarla con il nome dell'esatta località di cattura. Per tornare alla riserva naturale è nel 1980 che il governo del Malawi, con l'appoggio del WWF, ha stabilito un'area protetta lungo le coste. Allo stesso tempo sono stati intrapresi studi sistematici, in particolar modo sugli Mbuna che vivono nella zona protetta, ma anche nella parte sud ovest e nord ovest del lago e nelle isole Chizumulu e Likoma. Una parte di questi interessantissimi lavori è stata pubblicata da A.J. Ribbink e B.A. Marsh, in Africa nel Journal of Zoology, Voi. 18 N. 3 (Agosto 1983). La riserva comprende la penisola di Cape Maclear, oltre alle isole circostanti e quindi anche le specie endemiche di queste zone non sono più pescate da una quindicina d'anni. Allora Labeotropheus trewavasae Thumbi West, Pseudotropheus microstoma, A. jacobfreibergi del sud, O. lithobates Zimbawe Rock ed altre varietà che vivono nei nostri acquari sono riprodotti esclusivamente in cattività da quindici anni. Pesci stupendi, ma attenzione alla consanguineità . E' accaduta la stessa cosa per le specie che vivono lungo le coste del Mozambico, ma là sfortunatamente c' è stata la guerra che ha impedito ogni attività di pesca. Anche i pesci come Aulonocara nyassae dalla gola rossa, Pseudotropheus zebra "orange" e qualche altro meno conosciuto, provengono da linee di sangue riprodotte da 20 anni! Fortunatamente la guerra è finita e Stuart Grandi ha ottenuto il permesso di riprendere la pesca dal governo del Mozambico.

Molte specie sono state ritrovate e presto avremo nuove linee di sangue disponibili. E' bene che l'appassionato consideri attentamente i rischi dell'eccessivo incrocio, del resto i risultati si vedono già oggi: Cyrtocara moorii senza bozza frontale, Nymbochromis venustus dalla livrea anomala, Labidochromis caeruleus sempre più pallidi, Sciaenochromis fryeri che non assomigliano neanche lontanamente ai loro cugini selvatici, Aulonocara maylandi che non si colorano mai e la lista potrebbe continuare all'infinito. Inoltre la taglia raggiunta da questi pesci è sempre in aumento, tanto da superare notevolmente quella che raggiungono in natura. D'altra parte specie come N. fuscotaeniatus possono vivere senza problemi anche 8 anni, visto che diventano parte integrante della nostra famiglia è giusto mantenerli sani e non ridurli a delle macchine che non aspettano altro che l'ora del cibo. Ricordiamoci che i pesci in acquario devono essere uguali, o perlomeno il più possibile simili, a quelli in natura. In futuro, prima di acquistare un pesce, informatevi esattamente sulla località di provenienza, sulla varietà, sulla provenienza da genitori selvatici o nati in cattività . Quando le risposte sono vaghe e confuse è meglio lasciar perdere. La salvaguardia delle specie, così come le conosciamo e le possiamo osservare in natura, deve essere uno degli scopi principali di associazioni come le nostre.

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