testo Elena Bonato, foto Claudio Barberis


Maschio adulto con livrea dominante

Ripartizione geografica
Chilotilapia rhoadesi è endemico del Lago Malawi, il suo areale di diffusione è molto vasto e copre praticamente tutte le zone. Normalmente vive ad una profondità di 5/6 metri ma si so- no trovati esemplari che superavano i 30 centimetri di lunghezza a profondità fino a 100 metri. In acquario la lunghezza media va dai 20 ai 25 centimetri per entrambi i sessi.  

Morfologia e alimentazione
II suo corpo è molto alto e compresso lateralmente, la colorazione del maschio e di un azzurro uniforme che nella zona della testa e delle branchie diventa metallica. Le pinne sono costellate di puntini rosso-arancio. Le femmine hanno un colore di fondo grigio-giallastro con due bande orizzontali nere sui fianchi. Queste bande appaiono anche nei maschi domi- nati od in condizioni di stress. Chilotilapia rhoadesi possiede una dentatura molto forte, che unita alle potenti mascelle, le permette di frantumare il guscio dei molluschi che rappresentano la base della sua dieta. In acquario accetta qualsiasi tipo di mangime, ma volendo osservare il suo caratteristico modo di nutrirsi, possiamo somministrare loro lumache acquatiche nostrane.

Comportamento e mantenimento
In natura questo Ciclide vive in branchi di un centinaio di individui che si spostano continuamente da una zona all’altra alla ricerca di cibo. In ogni branco solamente un maschio ha la livrea da dominante, mentre gli altri sono quasi indistinguibili dalle femmine. Dato che il maschio non stabilisce un territorio, la riproduzione avviene dovunque. Ci sono però osservazioni, in natura ed in acquario che riportano casi di maschi dominanti che nel periodo riproduttivo hanno difeso un territorio, accumulando mucchi di gusci vuoti di lumache. Chilotilapia rhoadesi necessita di molto spazio per sfoggiare i suoi bei colori e per arrivare alla riproduzione. Quattro anni fa ho acquistato sei esemplari lunghi circa 5 centimetri che ho messo in un acquario di 150 litri. Vista la rapidità della loro crescita li ho spostati in acquari sempre più grandi fino ad arrivare alla vasca che li ospita attualmente di 900 litri. Qui, superati i 10 centimetri di lunghezza, i miei esemplari (3 maschi e 3 femmine) si sono colorati. Solamente un maschio ha conservato sempre la bellissima livrea essendo il dominante. Nell'acquario ci deve essere molto spazio libero per nuotare, la soluzione migliore è quella di creare diversi ammassi rocciosi attaccati al vetro posteriore. Per ammirare la stupenda livrea di Chilotilapia rhoadesi è importante anche scegliere dei compagni di vasca tranquilli, infatti malgrado le dimensioni, e un pesce facilmente dominabile da altre specie.

Riproduzione
Quando le mie femmine hanno raggiunto la taglia di 15 centimetri è avvenuto il primo accoppiamento. Le parate di corteggiamento avvengono quasi sempre in un punto sabbioso della vasca. II maschio e la femmina girano uno intorno all’altra, il maschio ha le pinne spiegate e la femmina, durante questa danza, depone un uovo per volta sulla sabbia e lo raccoglie in bocca soltanto dopo che il maschio lo ha fecondato. Questa operazione si ripete fino a quando la femmina, con la bocca piena di uova, si ritira tra le rocce dove rimarrà nascosta per un mese circa. Soltanto quando gli avannotti sono in grado di nuotare liberamente vengono rilasciati dalla madre e cominciano a nutrirsi immediatamente. II numero dei piccoli varia per ogni covata dai 30 ai 50 e la loro lunghezza e di circa 1 centimetro.

Osservazioni personali
Come ho già accennato Chilotilapia rhoadesi non e un pesce territoriale, ma durante la riproduzione ho notato che il maschio dominante era diventato molto aggressivo e si era impossessato di una grotta nell’angolo della vasca in cui non faceva entrare nessun pesce tranne che la sua femmina. Dopo qualche giorno, spostando la roccia che formava la grotta, ho notato che sotto di essa erano state raggruppate qualche decina di gusci di molluschi. Poiché gli altri maschi, pur avendo a disposizione più di metà vasca, non venivano presi in considerazione dalle altre femmine, ho pensato che quel gruppo di gusci rappresentasse il simbolo di dominanza di quel maschio, come lo scettro di un re. Cosi ho tolto dalla grotta tutti i gusci sparpagliandoli per la vasca, nei giorni seguenti il maschio ha perso parte dei suoi colori e, solamente dopo aver ingaggiato numerosi combattimenti con gli altri maschi, è ritornato in possesso dei gusci che sono stati nuovamente ammassati. Fatto ciò i colori sono tornati splendidi e le femmine, che durante i combatti- menti erano corteggiate da tutti e tre i maschi, hanno finito con l’accoppiarsi tutte solo con il dominante.

Conclusioni
In conclusione, quando ho comprato le Chilotilapia non sapevo quasi nulla di loro e tanto meno delle dimensioni che avrebbero raggiunto. Tutto ciò mi ha procurato non pochi problemi, ma a distanza di cinque anni ogni volta che mi siedo di fronte alla loro vasca, penso che ne sia valsa la pena.

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