testo e foto Fabio Liverani


Esemplare di granchio potamoide italiano

In questo articolo non si parla di Ciclidi, né di animali esotici, ma degli ospiti delle nostre acque, animali spesso minacciati dallo stravolgimento dei loro habitat naturali e dall'inquinamento. Noi dell'Aic pensiamo che il nostro compito sia di conoscere ed osservare anche le specie di casa nostra per poterle difendere e far sì che anche i
nostri figli possano vederle nel futuro nelle nostre acque e non solo in un museo.
Gli uomini amano creare similitudini sulle cose che li circondano, ai granchi è così toccato di passare come grossi e banali errori, forse per il loro comportamento timoroso e guardingo. Gli amanti della tavola li considerano una prelibatezza gastronomica, chi li ha visti muoversi lateralmente li giudica buffi, ma pochi si interessano a loro dal punto di vita etologico. I brachiuri, cioè i granchi, hanno il corpo diviso in capo, torace e addome, i primi due sono ricoperti di un'unica piastra chitinosa chiamata carapace, l'insieme prende il nome di cefalotorace; l'addome, più consistente, è incurvato ventralmente, il capo è munito di un apparato boccale masticatore, due mandibole e due paia di mascelle non molto evidenti. Gli occhi sono sostenuti da un peduncolo e possono essere ritratti nelle orbite, cavità del cefalotorace. Da esso partono cinque paia di arti, il primo porta robuste chele che servono per difesa e per catturare la preda, gli altri hanno funzioni locomotorie.
La maggior parte dei brachiuri vive in acque marine, sia litoranee che profonde, si conoscono tuttavia specie che vivono nelle acque dolci, potamoidi. Nelle nostre acque i granchi potamoidi sono diventati ormai una rarità, sopravvivono solamente in pochi torrenti dalle acque limpide e pulite. Si accoppiano nella tarda primavera e le femmine portano le uova attaccate al carapace fino alla schiusa. All'inizio dell'autunno mutano la loro "corazza" ed in questo periodo sono privi di difesa e quasi impossibilitati a muoversi. Per ovviare a questi inconvenienti, prima dell'inizio della muta, scavano delle tane in cui passeranno al sicuro questo periodo. I granchi sono attivi prevalentemente di notte, si nutrono di pesci, anfibi, tutto ciò che trovano già morto, ma non disdegnano avannotti e lumache. I brachiuri non hanno molti nemici naturali, a parte l'uomo, sono considerati protetti, non si possono pescare, ma fotografare.

Habitat tipico del granchio nostrano