testo e foto di Marc Chapdaniel

Le specie del Tanganica mi hanno sempre attratto per i loro comportamenti e le modalità di riproduzione, così all'inizio dell'anno ho acquistato una coppia di Neolamprologus tetracanthus (della varietà proveniente dalla zona sud del lago).

Nonostante il fatto che l'area di diffusione di questa specie comprenda tutte le coste del lago si conoscono solo due varietà cromatiche, quella del nord che è caratterizzata da un bordo rosso sulla pinna dorsale e quella del sud in cui tale bordo è giallo come la mascella superiore. La taglia massima raggiunta è di 20 cm (i miei esemplari misurano al momento 15 cm). Il corpo, dal colore tenue, è attraversato da diverse bande longitudinali di cui tre ben visibili. Queste bande, come anche le pinne dorsale, anale e caudale, presentano dei piccoli punti bianchi con dei riflessi bluastri. Il dimorfismo sessuale è quasi inesistente, l'unica differenza è che la femmina rimane più piccola. In natura questi ciclidi si nutrono di lumache, larve d'insetti ed anche di pesci, in acquario accettano di tutto. I miei esemplari vivono in acqua con pH superiore a 7.5, temperatura tra 26 e 28°C. Una volta alla settimana cambio 1/3 dell'acqua. L'acquario in cui li allevo ospita anche una coppia di Cyphotilapia frontosa, una di N. leleupi e 4 giovani di Altolamprologus compressiceps. L'arredamento consiste in diversi ammassi rocciosi che forniscono molti nascondigli e grotte, alcune radici di torbiera, un vasetto di terracotta rovesciato ed alcune piante. Dopo qualche settimana di convivenza senza problemi la femmina ha scelto un luogo adatto per deporre vicino alle rocce. Ha cominciato a scavare la sabbia sotto alcuni sassi piatti, che alla fine erano praticamente sepolti ( dopo ripetute deposizioni ho notato inoltre che il materiale di fondo era sistemato in maniera semi-circolare in mancanza di sassi) e con il passare delle ore una montagnola si ammonticchiava sul davanti dell'acquario tanto da arrivare ad ostruire l'apertura della grotta della mia C. frontosa. A questo punto è cominciata una vera e propria partita di ping-pong tra le due. Ogni intruso viene scacciato dal territorio dal maschio che si scaglia all'inseguimento parandosi davanti al nemico con tutte le pinne spiegate, finita l'intimidazione torna al nido per aiutare la femmina. Terminate le operazioni di scavo i due ricoprono la buca con un sottile strato di sabbia. Quando la femmina è pronta attira il maschio sul sasso piatto e depone le uova che vengono immediatamente fertilizzate, il tutto può durare mezz'ora ed alla fine si possono contare più di un centinaio di uova bianche. E' la femmina che elimina quelle non fecondate mentre il maschio mostra la livrea di guardia con larghe barre nere su tutto il corpo. Dopo tre giorni le uova si schiudono e le larve vengono custodite in un avvallamento sotto il sasso, la femmina intanto inizia a scavare diverse piccole buche (ancorate bene le rocce per evitare crolli). Quando le larve hanno consumato il sacco vitellino devono essere nutrite con naupli di artemia 3 o 4 volte al giorno. La crescita è molto rapida. Spesso la femmina trasporta la covata nelle altre buche ed i piccoli lasciano il nido solo sotto la scorta dei genitori. Dopo aver lasciato la covata qualche giorno nella vasca di comunità ho deciso di separare la maggior parte dei piccoli perché era la prima deposizione... Le cure parentali in questa specie non durano a lungo ed in effetti tre settimane più tardi la femmina era di nuovo pronta a riprodursi e gli avannotti che erano rimasti con i genitori sono stati divorati dagli altri inquilini. In genere questo ciclide piuttosto pacifico si riproduce regolarmente ogni tre settimane. Consiglio a tutti gli amanti del Tanganica di non perdere l'occasione di ospitare Neolamprologus tetracanthus nei propri acquari.

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