testo di Luca Amadesi, foto di Ad Konings

I ciclidi del genere Labidochromis sono conosciuti da tempo dagli acquariofili grazie soprattutto al L. caeruleusche ha avuto grande diffusione tra gli appassionati. Ultimamente si trovano sul mercato altri Labidochromis (Mbarnba, Perlmutt, Chisumulae e Hongi) queste varietà sono spesso conosciute con il nome del luogo di provenienza, come nel caso del L. Hongi, in quanto non ancora descritte come specie. I Labidochromis

BIBLIOGRAFIA
Konings Ad (1995) - Malawi Cichlids in their naturai habitat. 2nd edition Cichlid Press USA
Spreinat Andreas (1995) – Lake Malawi cichlidsfrom Tanzania.Verdu}in Cichlids (NL)

 

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appartengono al gruppo denominato Mbuna e sono endemici del lago Malawi. I ciclidi di questo genere sono considerati i 'ciclidi-nani" del lago Malawi pervia della loro taglia ridotta, in natura difficilmente superano i 10 cm. I Labidochromis popolano le zone rocciose da 5 a 30 metri di profondità e sono diffusi in tutto il lago. A differenza degli altri Mbuna questi pesci non si nutrono di aufwuchs o plancton, ma cercano il loro cibo pre¬ferito, piccoli invertebrati e larve, in mezzo al tappeto di alghe che ricopre le rocce. La bocca appuntita, con i denti in posizione centrale molto all'infuori, e' adatta ad afferrare le piccole prede. Labidochromis Hongi proviene dalla Tanzania ed e' stato scoperto nel 1990 nei pressi di Puulu Island. Oltre che a Puulu si trova anche ad Hongi Is. (da questa località ha preso il nome), Undu Point, Ngkuyo Island. Tutte queste località sono comprese nell'arco di 60/ 70 km lungo la costa sud della Tanzania.
L. Hongi popola le zone rocciose fino a 10 metri di profondita'. A. Spreinat ha osservato che la territorialità' di questi pesci è abbastanza sviluppata dove il loro habitat naturale formato da gran¬di rocce (Hongi e Puulu Is.) offre pochi ripari, a Undu Point dove le rocce sono più piccole e quindi c'è più disponibilità di rifugi i maschi non difendono il territorio. La colorazione dei maschi e' blu chiaro con strisce verticali blu scuro che vanno ad attenuarsi sia nella parte inferiore che nella parte posteriore del corpo, la pinna dorsale e' completamen¬te gialla. Le femmine rimangono marroni e non mostrano barre verticali. Le femmine in mio possesso mostrano una colorazione simile a quella dei maschi solo quando, con le uova in bocca, sono impegnate a difendersi da attacchi di propri consimili. In acquario L. Hongi predilige zone con rocce ricche di anfratti. I cinque maschi del mio acquario si sono divisi alcune tane a pochissima distanza una dall'altra, trasformando cosi una "montagna" di rocce in un "condominio". La cosa interessante e' che a parte le normali e continue schermaglie non si sono mai verificati attacchi cosi violenti da mettere in pericolo uno dei contendenti. Tutti i maschi in mio pos¬sesso hanno la parte superiore della bocca con piccoli graffi, in quanto spes¬so terminano la le loro "parate" affer¬randosi per la bocca, cercando di spingere l'avversario fuori dal proprio territorio. I piccoli ma aguzzi denti sono ben» visibili anche a bocca chiusa e questo spiega i segni delle loro battaglie. In acquario ho riscontrato che la taglia su¬pera i 10 cm e che gli adulti tendono a ingrossarsi perdendo in parte le caratte¬ristiche morfologiche del loro genere. La riproduzione non presenta difficoltà, sono incubatori orali, la femmina tiene i piccoli (anche 20/25) per 18/20 giorni. Dopo questo periodo gli avannotti si possono nutrire con naupli di artemia o addirittura subito con mangime in scaglie finemente sminuzzato. E' possibile che la femmina, trascorsi 18/ 20 giorni, non rilasci in acquario i piccoli, questo anomalo comportamento fa si che la femmina deperisca sempre di più e che gli avannotti muoiano di fame. Per ovviare a questo inconveniente, che si e' già verificato con altri ciclidi, ho dovuto pescare la femmina farle sputare i piccoli. L'operazione e' semplice ma la parte più difficile e antipatica e' cercare di catturare il pesce considerando che, per tutto il tempo dell'incuba¬zione, la femmina rimane rintanata tra le rocce. Spesso l'unica soluzione e' togliere parte o, peggio ancora, tutto l'arredamento.
Per l'alimentazione utilizzo quasi esclusivamente un pastone fatto in casa a base di gamberetti, spinaci e piselli. Anche i mangimi secchi in scaglie o pellet sono accettati benissimo. Consiglio di alimentare con moderazione que¬sti pesci in quanto tendono, come già detto, ad ingrossarsi innaturalmente.
La convivenza con altri Mbuna non presenta problemi, per ovviare alla loro aggressività intraspecifica consiglio di creare, con delle rocce, più tane possibili anche se vicine una all'altra. Visto la ta¬glia ridotta considero i Labidochromis particolarmente adatti per una vasca di mbuna e soprattutto per una vasca di piccole/medie dimensioni.